Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 24 Ottobre 2019
Lecco viaggia nello spazio
con le ottiche di Medialario
Sulla missione russo-tedesca Spektr-Rg è montato il telescopio a raggi X eRosita
Medialario si riconferma protagonista di una nuova missione spaziale, la russo-tedesca Spektr-Rg che ha montato a bordo il telescopio a raggi X eRosita costruito con le ottiche dell’azienda di Bosisio Parini. Il telescopio ha realizzato la “prima luce”, cioè la sua prima immagine “vera”, quindi non da test, in questo caso di una galassia relativamente vicina, la Grande Nuvola di Magellano.
Uscito dunque da ogni fase di test «d’ora in poi – ci dice Giuseppe Valsecchi, direttore scientifico di Medialario – e per almeno due anni, il telescopio continuerà a lavorare, con la possibilità che la missione continui ancora per molti anni, se le ottiche continueranno a funzionare e a seconda del rifinanziamento del budget» Lo scopo è fare una mappatura del cielo «a lunghezze d’onda comprese fra i 2 e gli 8 keV (Kelettronvolt), che in sostanza – aggiunge - ci faranno vedere l’universo con occhi diversi».
Valsecchi spiega che in tale lunghezza d’onda, che non vediamo perché l’atmosfera assorbe i raggi X, «l’universo è molto violento, con continue esplosioni, nascita di nuove sorgenti e morte di altre, e ancora altre che spariscono inghiottite da buchi neri. Tutto ciò – aggiunge – può essere fotografato, ma ora con una differenza rispetto al passato: le precedenti missioni avevano lo scopo di andare a cercare alcune sorgenti in modo abbastanza preciso ma con un campo di vista molto piccolo. Questo telescopio può invece mappare tutta la volta celeste, ed è unico in questa esperienza».
Lanciato il 13 luglio 2019, il telescopio eRosita ha così completato il suo viaggio di 1,5 milioni di chilometri verso l’orbita bersaglio nota come Lagrange Point Two (L2). Con i suoi sette moduli ottici, ciascuno composto da 54 specchi Repli-FormedTM forniti da Media Lario, eRosita «approfondirà ulteriormente – spiega una nota di Medialario - la conoscenza scientifica della storia dell’universo mappandola nella banda dei raggi X durante la sua ricerca quadriennale di materia oscura e oscurità energia».
Medialario ha dunque realizzato le ottiche per un sistema costituito da 7 moduli (7 cerchi) ognuno dei quali è formato da 54 ottiche X. Ogni cerchio è dato (semplificando molto il concetto) da una sorta di tubo precisissimo in nichel rivestito in oro. I “cerchi” vengono innestati l’uno nell’altro e convergono la radiazione X (la luce) dallo spazio profondo, mandandola sul rivelatore. Un sistema molto preciso che permette di distinguere oggetti molto lontani. Tali ottiche sono una produzione ormai tradizionale per Medialario, ma è la prima vola che 7 telescopi a raggi X vengono integrati insieme sullo stesso satellite in modo da avere un grande campo di vista.
«Inviamo congratulazioni al team erosiva dell’Istituto Max Planck per la fisica extraterrestre – dichiara Jeff Lyons, Ceo di Media Lario- per questo grande successo e li ringraziamo ancora per l’opportunità di far parte di questa grande collaborazione per la scoperta scientifica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA