Cronaca / Oggiono e Brianza
Sabato 10 Ottobre 2020
Lecco. «Un’ora di sciopero alla Itla
Regina, blocco straordinari»
Metalmeccanici: prime proteste, come annuncia Maurizio Oreggia (Fiom) la mobilitazione è subito partita
La mobilitazione delle tute blu è arrivata immediatamente anche sul territorio lecchese.
Dopo la rottura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto, ieri i lavoratori della Itla di Oggiono hanno incrociato le braccia per un’ora, mentre in altre aziende si è deciso di sospendere gli straordinari.
Sarà però dalla prossima settimana che le iniziative verranno articolate in modo più esteso anche sul territorio lecchese, in vista dell’astensione collettiva proclamata a livello nazionale per il 5 novembre.
«Alla Itla di Oggiono i lavoratori hanno scioperato l’ultima ora del loro turno di lavoro, mentre i delegati della Regina Catene di Cernusco e di Verderio hanno proclamato spontaneamente lo sciopero del lavoro straordinario – ha evidenziato il segretario generale della Fiom di Lecco, Maurizio Oreggia -. Nelle prossime ore prenderanno forma altre iniziative spontanee in altre aziende: lunedì con la riunione del direttivo cercheremo di capire come utilizzare il pacchetto definito dalle segreterie nazionali». C’è però anche un altro aspetto che sta a cuore al sindacalista. «Bisogna ribadire che sono le imprese che hanno fatto in modo di non proseguire col confronto. Noi – ha aggiunto – eravamo disposti a proseguire nella discussione, a fronte di impegni concreti che però non sono mai arrivati. Al di là di chi ha rotto il tavolo, il punto è che la questione salario è centrale, perché gli stipendi soprattutto delle tute blu in Italia sono inadeguati da anni, ma non l’unica: sul piatto abbiamo messo anche temi quali gli appalti, l’occupazione, le relazioni industriali, la sicurezza, l’inquadramento. Non abbiamo ricevuto alcun tipo di risposta, quindi che non diano a noi degli irresponsabili perché mettiamo in campo iniziative in un momento delicato come questo».
Secondo Oreggia è necessario fare una riflessione sul fatto che «le aziende hanno deciso di arrivare a questo punto. Negli anni le imprese hanno ricevuto risorse per oltre 50 miliardi ma la qualità dell’occupazione non è migliorata».
Tra l’altro, non bisogna a suo parere ricondurre il rinnovo del contratto al solo contesto metalmeccanico, perché «questo è strategico per tutto il Paese» e a maggior ragione per Lecco, considerato il fatto che è questo il contesto che ne traina l’economia.
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