Cronaca / Oggiono e Brianza
Domenica 18 Aprile 2021
Lecco. Una stampante a metallo
È progettata per la ricerca
Innovazione: Sharebot di Nibionno ha presentato Metal One, strumento avanzato per l’attività di studio
Sharebot, l’azienda di Nibionno, produttrice di stampanti 3D corre sul terreno dell’innovazione e presenta la nuova Metal one, una stampante a metallo con tecnologia a polvere di metallo che si sinterizza tramite il laser.
«La stampa 3D metallo è una stampante avanzata, non sono più di dieci al mondo i produttori di stampanti a metallo - spiega Arturo Donghi di Sharebot - in Italia siamo probabilmente l’unica realtà che le produce, mentre in Europa ce ne saranno cinque o sei di produttori».
Una stampante con delle caratteristiche del tutto particolari indirizzata per il mondo della ricerca. «Ha un’aria di stampa abbastanza piccola, si tratta di un cubo di 6 centimetri, completamente aperta nei parametri perfetta per chi vuole fare ricerca di nuovi materiali - dice Arturo Donghi - si tratta dello strumento ideale per chi vuole testare nuove geometrie in un modo abbastanza semplice».
In Italia Metal one è presente all’Istituto di fisica nucleare a Padova, al Politecnico di Torino, al ProM Factory a Rovereto, al ProM Factory di Trento e al Cnr a Lecco.
«È un prodotto nuovo quindi in questa fase stiamo mettendo a punto tutti i parametri per i vari materiali - spiega Donghi - queste università ci stanno aiutando a preparare questi parametri».
Costi importanti per il mondo dell’eccellenza delle stampanti 3D. «Questa stampante ha un costo che si aggira intorno ai settantacinque mila euro - spiega Arturo Donghi - stiamo parlando di una stampante budget, uno dei prezzi più bassi che esistano sul mercato. Le stampanti a metallo di dimensioni simili o leggermente più grandi hanno un valore di oltre trecento mila euro mentre le stampanti normali a metallo per la produzione arrivano a superare il milione di euro». Metal One è stata presentata alle fine del 2019 e le varie università che l’hanno in dotazione l’hanno ricevuta durante il 2020. «Durante l’anno del Covid le università italiane hanno ricevuto la stampante - racconta Arturo Donghi - ne abbiamo una anche in Portogallo e una Malesia».
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