Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 16 Marzo 2021
Lecco. Teva, sulla cassa
Ditta e sindacati sono lontani
Ripreso il confronto, i rappresentati dei lavoratori chiedono dodici mesi
BULCIAGO
Cassa integrazione straordinaria per 106 dipendenti: è la richiesta ufficiale di Teva, di nuovo al tavolo, ieri, con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, e la rappresentanza nazionale delle Rsu del gruppo. Oggi si terrà su questo e altri temi l’assemblea dei lavoratori dello stabilimento di via Provinciale, dove intanto continua il presidio, appunto permanente, davanti ai cancelli, proclamato dal 18 febbraio scorso.
Tra i temi affrontati ieri nel confronto con la multinazionale, hanno tenuto anzitutto banco le modalità dell’attuazione della cassa. Mentre le parti sindacali puntano a 12 mesi e, cioè, ad applicare per intero gli ammortizzatori sociali previsti in caso di cessazione dell’attività, Teva ne chiede 9 soltanto, fissando al 31 dicembre prossimo la deadline per lasciare Bulciago, con o senza acquirente disposto a rilevare lo stabilimento. Di quest’ultima prospettiva,
essenziale per il futuro della produzione e dell’occupazione, non si è accennato più ieri, però si tornerà a discuterne oggi, tra rappresentanti sindacali di Cgil e Uil, e dipendenti, toccando il delicato tasto del processo.
«Teva - ricordano i sindacati - promette trasparenza, ma un conto è impegnarsi a trasmettere alcune informazioni al sindacato, un altro invece il coinvolgimento, cioè ciò che noi chiediamo. Il processo, secondo le procedure della multinazionale, verrebbe gestito in modo unilaterale e affidato non ad un advisor, bensì a un global bureau situato nella sede di Israele, che sovrintenderà all’eventuale individuazione dell’acquirente. In Italia, le procedure sono diverse e noi vogliamo che si rispettino».
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