Cronaca / Oggiono e Brianza
Sabato 27 Febbraio 2016
Lecco. Scatta la rivoluzione
della stampante 3D
La presentazione alla Sharebot di Nibionno: illustrati una macchina e materiale innovativi
Una stampante 3D innovativa e un nuovo materiale composito per la stampa basato sulla carta riciclata, studiato da un professore del politecnico di Milano.
Questo binomio che promette di rivoluzionare non solo questo settore ma anche la produzione di piccole e medie aziende, quanto meno nella prima fase, è stato presentato ieri mattina alla sede della Sharebot di Cibrone di Nibionno.
La startup, nata nel 2012, è l’unico produttore italiano ad avere in catalogo tutti e quattro i tipi di stampanti 3D principali: Fdm a fusione di filamento, Dkp a resina con proiettore, Sla con tecnologia a resina con laser e Dls, sinterizzazione di polveri tramite laser.
«La stampa 3D rivoluzionerà il modo di fare impresa – ha spiegato uno dei fondatori e principale progettista dell’azienda,Andrea Radaelli – finora era un’area riservata alla grande industria ma in breve sarà disponibile anche per la piccola e media impresa».
Il mercato a cui si rivolgono è trasversale a tutti i settori, dai professionisti agli industriali, ai mercati medici ed educativi, con previsioni di crescita enormi.
E’ stata l’occasione per presentare la nuova Sharebot “42”, nome scelto dalla risposta finale di “Guida galattica per autostoppisti”.
E’ una stampante a deposizione di filamento con varie ottimizzazioni rispetto a quelle in commercio: riduzione degli ingombri per massimizzare l’area di stampa effettiva, incremento di velocità, qualità e precisione nei dettagli.
E’ plug&play, ha un sistema di autocalibrazione degli assi, un display a colori touchscreen, 2 porte Usb e webcam integrata.
«Nella nostra azienda, nata come idea nel 2012, lavorano oggi 28 persone, abbiamo circa 1.500 metri quadri di fabbria ce produciamo circa 150 stampanti 3d al mese – ha spiegato Arturo Donghi, uno dei fondatori, si occupa di strategia e organizzazione – ed abbiamo iniziato la costruzione di una stampante sulla base di un progetto opensource. Alla fine del 2012 dopo aver letto un articolo su Wired che parlava di Andrea Radaelli l’ho contattato e abbiamo deciso di provarci. Se avessimo venduto 100 stampanti in 6 mesi avremmo fatto un’azienda. Oggi siamo qui».
E’ stata fondata, oltre che da Donghi e Radaelli, anche da Ambrogio Donghi che si occupa della logistica e della produzione,Cristian Giussani che si occupa dello sviluppo del software eMatteo Abbiatiche si occupa del marketing.
Per svilupparla sono state decine le presentazioni nelle varie fiere mondiali.
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