Lecco. Rincari e imprese
Bonus energia ai 70 dipendenti

Extra costi: dopo la Ita di Calolzio anche la Mab di Lecco ha deciso di erogare 400 euro alla voce welfare - L’altro aspetto: le incognite su produzione e marginalità

Un bonus immediato da 400 euro a ciascuno dei dipendenti, deciso ed erogato nel giro di 24 ore in conto welfare. Ognuno lo spenderà come vorrà, ma l’intento dell’iniziativa è quello di alleviare il caro bollette che colpisce le famiglie.

È ciò che per i settanta dipendenti ha fatto Mab-Metallurgica Alta Brianza, azienda storica del territorio, a seguito degli ottimi risultati aziendali per i quali è anche in arrivo il premio di risultato in aprile.

«Lo abbiamo deciso l’altro ieri sera e comunicato ieri ai dipendenti – afferma Guido Baggioli, general manager dell’impresa di famiglia -. Siamo consapevoli del fatto che i rincari dell’energia che gravano così tanto sulle imprese siano molto pesanti anche per le famiglie, quindi abbiamo voluto dare un aiuto concreto ai nostri dipendenti. L’azienda – aggiunge Baggioli - nel 2021 ha raggiunto e superato gli obiettivi che si era posta, per i quali abbiamo già un premio di risultato importante che sarà erogato il mese prossimo nella sua misura massima prevista. Ma abbiamo anche voluto erogare subito il bonus aggiuntivo, per aiutare i lavoratori a rispondere nell’immediato ai maggiori costi».

Nel 2021 Mab ha raggiunto 70mila tonnellate di produzione con fatturato di 77 milioni, rispetto al 2020 il 37% in più nei volumi e l’81% in più nei fatturati anche, spiega Baggioli, per effetto dei rincari di materia prima. Il 2019 era stato simile al 2020 ma con un +22% nei volumi rispetto al 2018, che già era stato anno record per l’azienda. Il 2022 “sta andando bene ma con molta incertezza” legata agli effetti economici generali della guerra in Ucraina.

E chissà che ora questa buona pratica nata in casa Steelgroup (brand che include Cb Trafilati Acciai, Ita, Mab e Far).

A fare da apripista sul territorio in febbraio è stata proprio Ita, l’azienda di Andrea Beri con sede a Calolziocorte che ha erogato ai suoi 128 dipendenti un bonus energia da 250 euro, in aggiunta a quanto già erogato su piattaforma welfare. Iniziativa, questa, che si è aggiunta a quanto Beri poco prima ha fatto per i lavoratori delle altre due aziende venete di Steelgroup Italy Holding, CB (bonus da 400 euro) e Far (250 euro), riversando sui lavoratori i benefici economici ottenuti col sistema di autoproduzione di energia.

Intanto per quanto riguarda le loro “bollette” dell’energia le aziende locali tengono botta ai rincari senza modificare l’organizzazione del lavoro con la sola eccezione, per ora, dell’accordo sindacale siglato da Caleotto.

Esigenze diverse quelle della Rodacciai che comunque confermano l’alta volatilità e incertezza che caratterizzano tutti i mercati in questo periodo. Avendo ordini acquisiti fino a settembre incluso per un 2022 che si profila come anno record, in Rodacciai si sta sì chiedendo agli addetti «un impegno più forte e assiduo per coprire le necessità di un mercato molto dinamico, ma ciò non ha riferimento al problema energetico», afferma il direttore delle risorse umane, Mauro Califano.

Il laminatoio di Rodacciai a Sirone sta già lavorando a tre turni giornalieri «e l’unica possibilità è inserire un’attività straordinaria eventualmente di sabato», mentre per l’attività di trafileria a Bosisio Parini si lavora su due turni e in parte su tre «perché ci mancano 70 addetti per poter poter avere tutte le macchine su tre turni. Il problema vero per noi è coprire questa necessità, che esula dalle nostre previsioni sull’andamento dei costi energetici. Il punto per noi è poter rispondere in pieno alle necessità del mercato».

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