Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 21 Aprile 2016
Lecco. Meccanici
Sciopero unitario
Lavoro Cgil, Cisl e Uil in piazza insieme dopo dieci anni, parlano di adesione nel Lecchese superiore all’80%
Sciopero dei metalmeccanici: l’adesione è alta. I sindacati parlano di numeri massicci nei tre presidi del Lecchese, davanti alla Gilardoni Raggi X di Mandello, interessata nelle ultime settimane dalle proteste dei lavoratori, alla Rodacciai di Bosisio e alla Regina Catene di Cernusco.
Alla Fiocchi munizioni di Lecco ha aderito il 70% dei lavoratori, alla Carcano di Mandello l’80%, alla Moto Guzzi di Mandello il 75%, alla Rodacciai di Bosisio Parini il 95%, e alla Marcegaglia di Lomagna il 90%.
A Mandello inoltre c’è da aggiungere il 75% di adesione da parte dei dipendenti della Gilardoni Raggi X, davanti a cui cancelli, è stato organizzato il presidio per le realtà del mandellese e del capoluogo.
Ieri la giornata della mobilitazione con lo sciopero del settore, indetto per protestare contro Federmeccanica, Asistal e le proposte avanzate dalle associazioni datoriali al tavolo delle trattative per il contratto nazionale.
Una protesta di quattro ore che ha visto unite, dopo parecchio tempo le sigle sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e la Uilm.
Sul territorio sono 1.536 le imprese metalmeccaniche, per 16.800 dipendenti, ovvero un quinto del totale dei lavoratori in provincia di Lecco.
Il segretario della Fiom Cgil, Diego Riva, rimarca: «C’è stata una risposta forte a Federmeccanica, che non può pensare di imbrogliare le persone né di farci passare per cattivi. Noi vogliamo alcuni diritti in più per i lavoratorii. Vogliamo un contratto rispettoso delle attese dei metalmeccanici e a Confindustria diciamo di ascoltarci. Occorre ripristinare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori e invece il nostro governo continua a prendere provvedimenti che non ci piacciono. Invitiamo Federmeccanica a rivedere la posizione perché stanno cercando di cancellare il contratto. Non abbiamo rotto le trattative, ma abbiamo chiesto di ascoltarci».
A lui fa eco Mirco Rota, segretario generale della Fiom Lombardia. «La buona riuscita dello sciopero, è la migliore risposta che potevamo dare a Federmeccanica. Parlano di contratto per tutti poi fanno proposte irricevibili: aumenti solo per il al 5% dei lavoratori metalmeccanici, escludendo di fatto quasi tutti i lavoratori. Dopo questa giornata di protesta ci auguriamo di poter avviare un confronto serio per dare risposte ai lavoratori di una categoria che rappresenta ancora uno dei settori più produttivi del Paese».
Enrico Azzaro della Uil meccanici fa notare: «L’adesione media allo sciopero è stata dell’80%, siamo di fronte alla volontà di Federmeccanica di cancellare il contratto di lavoro. Vogliono passare tutto alla contrattazione aziendale. Il governo – prosegue il sindacalista Uil – ha già avvisato che se non si troverà un accordo interverrà trasformando l’aumento salariale in erogazioni di welfare, questo però vorrebbe dire cancellare i contratti di lavoro di tutte le categorie, non solo dei metalmeccanici».
Un’adesione massiccia quella di ieri, a dimostrazione di come il rinnovo del contratto dei metalmeccanici stia tenendo alta l’attenzione.
Ieri in media l’adesione è stata dell’80% in varie aziende con punte del 95% alla Rodacciai di Bosisio Parini.
Le sigle sindacali hanno già annunciato possibili ulteriori agitazioni se non si troverà l’accordo.
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