Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 28 Febbraio 2020
Lecco. La tragedia in laguna
Chiesta l’archiviazione
La procura di Venezia ha escluso guasti tecnici nell’incidente nautico in cui morì l’industriale Buzzi con il copilota Luca Nicolini e l’olandese Erik Hoorn
LECCO
Richiesta di archiviazione. È questa la conclusione dell’indagine della Procura di Venezia sul violentissimo urto costato la vita ai lecchesi Fabio Buzzi, industriale di Annone e pilota di fama mondiale, Luca Nicolini, a sua volta imprenditore e pilota, e l’olandese Erik Hoorn, terza vittima tra i quattro piloti che avevano appena fatto segnare il record sull’asse Montecarlo-Venezia.
Il quarto membro dell’equipaggio, Mario Invernizzi, si era miracolosamente salvato, sbalzato fuori dal motoscafo nel momento dell’urto con la lunata.
È delle scorse ore la chiusura delle indagini, con la richiesta di archiviazione. Che non mette comunque al riparo da richieste di risarcimento dei danni, in modo particolare dai parenti delle tre vittime - due famiglie hanno già chiesto i danni, quella di Invernizzi al momento no - che dovranno in primis essere valutate dalle assicurazioni, proprio come avviene in un “normale” incidente stradale.
La lunga lingua di scogli artificiali posizionati a protezione del Mose sorge esattamente di fronte alla bocca di porto del Lido di Venezia e, stando alle conclusioni dell’inchiesta, potrebbe aver tratto in inganno, con le luci che la segnalano, chi stava conducendo la barca ancora a velocità elevata (circa 75 nodi, pari a 130 km/h) e che potrebbe averle scambiate proprio con quelle che delimitano l’accesso al porto. Tanto più provenendo da Sud.
È stata la perizia sul bolide dell’acqua a sgombrare definitivamente il campo dal dubbio (minimo, a dire il vero) che si fossero verificati guasti tecnici, mentre le autopsie sono state disposte per chiarire le cause della morte.
Poco cambia, in realtà, per i familiari e gli amici che oggi piangono i loro congiunti, ma l’analisi autoptica è stata importante per definire se fatale sia stato l’impatto con la barriera oppure se il decesso sia da imputare ad annegamento.
I cronometristi avevano appena certificato il superamento del record (letteralmente frantumato, con il primato sul tempo di percorrenza delle 1.200 miglia nautiche che separano il Principato di Monaco dalla Laguna, abbassato di due ore e mezza, a 18 ore e 32 minuti) e i pescatori che, loro malgrado, erano stati i testimoni della drammatica fine di un mito della motonautica come Fabio Buzzi e di altri due apprezzati professionisti della velocità sull’acqua.
«L’urto è stato molto forte, tanto che Invernizzi, che si era portato sul retro dell’imbarcazione e si era messo lo zaino sulle spalle, è stato sbalzato in mare: la velocità era ancora attorno ai 130 km orari e la barca è letteralmente decollata dopo aver urtato la lunata, praticamente sorvolando i pescatori», avevano spiegato i testimoni.
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