Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 08 Ottobre 2015
Lecco. Il direttivo della Uilm
boccia il Jobs act
Alla riunione dei delegati ha partecipato anche il segretario nazionale Roberto Toigo
LECCO
Il Jobs act e il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Sono stati gli argomenti che hanno quasi monopolizzato il comitato direttivo della Uilm-Uil, tenuto a Garbagnate Monastero. All’incontro ha partecipato anche il segretario nazionale della Uilm Roberto Toigo.
Nel ripercorrere la vicenda che ha portato alla definizione della piattaforma contrattuale, Toigo ha spiegato: «Con la Fim ci siamo impegnati a convincere la Fiom a costruire un documento contrattuale unitario. Sono stati mesi di discussione e di incontri tra le segreterie, conclusi con il nulla di fatto. La gente - ha sottolineato Toigo - è stanca. Oggi più che in passato dobbiamo essere consapevoli che il mondo cambia con rapidità e che bisogna dare risposte ai lavoratori. E rinnovare il contratto entro l’anno, con contenuti che riflettano le richieste che arrivano dalle fabbriche, è una riposta importante per i lavoratori metalmeccanici».
Enrico Azzaro, segretario della Uilm di Lecco si è soffermato sul nuovo lavoro. «Le norme introdotte dal Jobs act - ha notato - modificano in modo sostanziale alcuni capitoli dello statuto dei lavoratori, inoltre cambiano gli ammortizzatori sociali. Queste novità generano preoccupazione poiché si avverte un arretramento generale delle condizioni nel mondo del lavoro. I provvedimenti del Jobs act contengono elementi che vanno a riscrivere la legislazione del lavoro e non mancheranno momenti di contenziosi sull’interpretazione di alcune norme. È passata la logica - ha sottolineato Azzaro - che licenziare o controllare il dipendente o demansionarlo, il Paese avrà una crescita meravigliosa. La verità - ha concluso Azzaro - è che gli incentivi fanno bene solo alle imprese, drogano il mercato del lavoro e le reali condizioni dell’economia. Siamo un Paese che necessita di investimenti su infrastrutture e che incentivi l’innovazione tecnologica. A proposito della legge delega sul salario minimo questa idea va contro i rinnovi dei contratti nazionali».
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