Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 12 Ottobre 2020
Lecco. I figli di mamma Isis
affidati al Comune
Terrorismo: la decisione del Tribunale sui quattro bimbi che andranno in carico ai Servizi sociali di Bulciago
Sono stati affidati al Comune di Bulciago i quattro figli di Alice Brignoli, la foreign fighter di 42 anni rimpatriata dalla Siria dal Ros dei carabinieri, con la collaborazione dell’Fbi e dei Servizi segreti americani, e accusata di terrorismo internazionale.
La donna è reclusa in una cella del carcere di San Vittore a Milano da quando è atterrata all’aeroporto di Linate, alla fine di settembre. I bambini, di 11, 9 e 7 anni quelli nati in Italia, quando Aisha, questo il nome che la donna si è scelta con la conversione all’Islam, e il marito Mohamed Koraichi, di otto anni più giovane, morto quasi due mesi fa nel campo profughi di Al Hawl, nel Nord Est della Siria, controllato dai curdi, per un’infezione intestinale (circostanza che Brignoli, negli interrogatori con i pubblici ministeri dell’Antiterrorismo di Milano Alberto Nobili e Francesco Cajani ha smentito, sostenendo che il marito sia stato ucciso in un combattimento), e l’ultimo, meno di un anno, nato in Siria, sono subito stati collocati in una comunità protetta di Milano.
Sabato – come ha confermato il sindaco Luca Cattaneo – la mail del Tribunale dei minorenni al Comune, in cui si ufficializzava la decisione dell’affidamento dei quattro minori ai Servizi sociali. Un avvocato lecchese è stato nominato tutore dei bambini. Si pone ora l’interrogativo sulla collocazione dei ragazzi: il Tribunale dei minori dovrà accertare se sia possibile affidarli ai parenti, a partire dalla madre della donna, Fabienne Schirru, origini francesi e residenza a Inverigo. I nonni paterni, che abitavano a Valmadrera, sono invece rientrati in Marocco. Difficile pensare che la nonna materna – che già nell’immediatezza della fuga in Siria – aveva dichiarato che per lei la figlia era come morta, possa farsi carico di quattro bambini, di cui l’ultimo piccolissimo. Potrebbe dunque accadere che i bambini vengano divisi in più famiglie affidatarie.
Per quanto riguarda il rapporto con Aisha, psicologi e assistenti sociali dovranno valutare se sia possibile «consentire rapporti tra la madre e i minori, la struttura di personalità materna e le sue capacità genitoriali».
Nel febbraio del 2015, Brignoli e Koraichi, secondo quanto ricostruito dalle indagini, hanno lasciato l’Italia per raggiungere il Califfato, portandosi dietro i loro tre figli: una volta in Siria, Koraichi ha partecipato alle operazioni militari dell’Isis mentre la moglie avrebbe ricoperto un «ruolo attivo – aveva spiegato in una conferenza stampa indetta in Procura a Milano il giorno dopo il rimpatrio il generale Pasquale Angelosanto, comandante dei carabinieri del Ros - nell’istruzione dei figli alla causa del jihad». Circostanza che la donna ha però smentito, sia davanti al giudice delle indagini preliminari che ne ha disposto la custodia in carcere che.
Nobili e Cajani hanno interrogato la donna soprattutto sul viaggio da Bulciago alla Siria, chiedendole espressamente da chi lei e Koraichi fossero stati aiutati. Una domanda per cercare di capire se, nel nostro territorio, vi siano favoreggiatori dell’Isis. Stando a quanto è stato riferito, la donna non avrebbe fornito informazioni su eventuali aiuti esterni per organizzare il viaggio e ottenere il via libera all’ingresso nello Stato islamico, spiegando ai magistrati che di tutto si sarebbe occupato il marito.
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