Le suore lasciano Castello di Brianza

Dal 1° febbraio a Castello di Brianza non ci saranno più le suore. Con un messaggio inviato a inizio anno, suor Maria Soamiteza, madre generale della congregazione delle discepole del sacro cuore, ha annunciato il rientro delle due suore nella sede della congregazione, situata in Puglia, entro il 31 gennaio. A dare la notizia alla comunità, dopo aver informato il consiglio pastorale, è stato il parroco don Walter Brambilla nell’ultimo bollettino parrocchiale. Nel paese si respira un misto di sconcerto e disorientamento. Del resto, piccole comunità come questa, in tutto circa 2600 abitanti, esistono e resistono solo grazie ad un tessuto sociale costruito su specifici pilastri: polisportiva, chiesa, oratorio, scuola.

Tra questi, ci sono anche le suore, arrivate a Castello nel lontano 2002 quando il parroco era don Sergio Zambenetti. Per ventidue anni le religiose, quasi tutte provenienti dal Madagascar, hanno offerto un sostegno fondamentale alla vita del paese occupandosi della sacrestia e del catechismo, insegnando all’asilo e aiutando nella distribuzione dell’eucarestia ai malati e in oratorio. I volti ogni tanto cambiavano ma il sorriso, l’impegno quotidiano e la disponibilità attenta non sono mai venute meno.

In particolare, oggi a Castello vivono due suore: suor Celestina, arrivata nel 2015, si occupa della gestione quotidiana della sacrestia; suor Anatolie, arrivata nel 2019, cura il catechismo e, grazie alla sua laurea, insegna presso l’asilo parrocchiale. È proprio l’infanzia “Coniugi Draghi” ad uscire penalizzata da questa decisione tanto sul piano pratico, visto che sarà necessario trovare un’altra insegnante per 30 ore la settimana, quanto sul piano affettivo, poiché i piccoli si trovano a perdere in modo del tutto improvviso un punto di riferimento. Secondo quanto è stato possibile apprendere, la prossima settimana si terrà un piccolo momento di festa per la suora all’interno della scuola. Secondo la ricostruzione svolta da don Walter nel bollettino, alla base della decisione della madre generale ci sarebbe un problema di numeri. Le costituzioni della congregazione delle discepole del sacro cuore, infatti, stabiliscono che ci devono essere almeno tre suore in ogni comunità. Dal 2019, invece, le suore a Castello sono due. Il rientro delle suore “entro e non oltre il 31 gennaio”, in particolare, è dovuto alla “grave e continua riduzione di suore, determinata dal mancato ricambio generazionale associato alla conclamata crisi vocazionale”. Tradotto: le suore che già ci sono stanno invecchiando e i nuovi ingressi sono pochi quindi bisogna riorganizzarsi. Nel notiziario, il parroco sottolinea come le interlocuzioni con la stessa madre generale e con don Walter Magni, vicario per la vita consacrata femminile della diocesi di Milano, non hanno prodotto alcun ripensamento. “Per il futuro? Si vedrà” conclude don Walter.

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