Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 28 Aprile 2021
Lambrugo, che forza nonna Emilia
Sconfigge il Covid e festeggia 102 anni
«Il 25 Aprile 1945 ero a Bulciago, il 25 Aprile 2021 mi sono vaccinata a Lariofiere»
Di fronte a tanta forza e a tanta tenacia, vissute con umiltà e con impareggiabile semplicità, si possono solamente fare i complimenti, uniti alle felicitazioni per la battaglia vinta e il traguardo - l’ennesimo - raggiunto.Mercoledì 28 aprile infatti Lambrugo festeggia i 102 anni di Emilia Fumagalli, diventata ormai la nonna un po’ di tutto il paese che, in questo ormai secondo anno di pandemia, è un esempio per come ha affrontato l’emergenza sanitaria. La nonnina lambrughese ha sperimentato e battuto il Covid durante lo scorso inverno e nel giorno della Liberazione ha ricevuto il vaccino anti Covid all’hub di Lariofiere a Erba. «Il 25 aprile del 1945 ero a Bulciago: 76 anni dopo ero a Erba per il vaccino – chiosa nonna Emilia – Speriamo passi presto questa pandemia». Qualche linea di febbre post vaccino lunedì, come del resto è possibile anche per chi è molto più giovane, e già ieri stava bene. Una forza della natura, nonostante qualche acciacco che ovviamente l’età comporta: una forza che sorprende giorno per giorno gli stessi figli e i nipoti.Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre scorsi anche per nonna Emilia, nata nel lontanissimo 1919, la prova del Covid: non ha avuto ripercussioni polmonari o respiratorie, come raccontano i parenti, ma ha avuto problemi forti a livello gastrointestinale. Ha resistito, per fortuna, a domicilio: «Sì, ho avuto il Covid – conferma nonna Emilia – ma sono stata a letto solo un giorno». In realtà la famiglia rivela che è stata tosta e a letto è rimasta una settimana, ma per lo spirito indomito di nonna Emilia è stata una battaglia velocemente superata. E sul vaccino la donna, ringraziando il personale medico e i volontari della macchina organizzativa del centro vaccinale di Erba, commenta con la sua disarmante e quasi proverbiale semplicità: «Non mi sono nemmeno accorta che mi facevano la puntura (me sun gnanca incurgiuda, in dialetto locale)».Emilia abita, sempre circondata dai figli e dai nipoti, a pochi passi dalla parrocchia. L’epidemia del Covid-19 ha un po’ stravolto le abitudini: ha dovuto stoppare le visite dei nipoti, ma le figlie comunque vivono vicino a lei e ogni giorno la accudiscono e le stanno vicine. Ancora autosufficiente, è circondata dall’amore e dal rispetto che si deve a chi ha dietro di sé più di un secolo di vita e di saggezza. Emilia è nata a Bulciago. Il 17 febbraio del 1945 si è sposata con il lambrughese Carlo De Capitani, mancato nel 1984, e ha avuto sei figli: Francesco, deceduto nel 2014, Enrico, Fiorentino, Agnese, Grazia e Luisa.
(Simone Rotunno)
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