Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 06 Aprile 2016
La Pelucchi entra in concordato
Saltano dodici posti di lavoro
I dipendenti della ditta di Sirone inseriti nella disoccupazione
L’ammortizzatore sociale garantisce una copertura di diciotto mesi
Il settore dell’edilizia riscontra una nuova chiusura. L’azienda Pelucchi Srl di Sirone, il 23 marzo, ha ottenuto dal Tribunale di Lecco il concordato con riserva e i dodici dipendenti sono oggi senza lavoro.
Un’altra tegola, dunque, su un comparto che continua a dibattersi in una crisi che non sembra avere fine. I sindacati confederali stanno ora occupandosi della sorte dei dodici dipendenti che hanno perso l’occupazione. «La situazione è molto complessa – ci dice – Giuseppe Di Geronimo della Filca Cisl Lecco – perché purtroppo i dipendenti della Pelucchi non hanno diritto a nessun tipo di ammortizzatore sociale. Siamo riusciti a farli accedere alla disoccupazione speciale edile che per 18 mesi garantirà loro uno stipendio. Per i primi dodici mesi riceveranno un compenso come se fossero in cassa integrazione, gli altri sei mesi lo stipendio sarà dell’80%».
Una brutta storia, di cui è consapevole anche Ivan Altomare della Feneal Uil Alta Lombardia: «Avendo chiuso l’azienda dopo il 31 dicembre, i lavoratori non hanno diritto né alla cassa integrazione ordinaria né a quella straordinaria. I dipendenti della Pelucchi entreranno in un accordo di mobilità, che prevede degli sgravi alle aziende che dovessero assumerli. Resta ora da sperare che l’azienda sia in grado di rientrare dai debiti e non sia costretta al fallimento, che cambierebbe ulteriormente gli scenari. I lavoratori, peraltro, devono ancora percepire due mensilità».
Considerazioni analoghe sono quelle di Giancarlo Lupinu della Fillea Cgil Lecco: «La situazione è precipitata in queste ultime settimane per cui abbiamo potuto attivare solo le procedure di mobilità volontaria. Ma questo non può non esimerci dal fare una riflessione sull’eliminazione degli ammortizzatori sociali. E’ stata un’iniziativa assurda, che impedisce ai lavoratori di tutte le categorie di accedere a quel periodo di cassa che consentiva di poter pensare ad una loro nuova collocazione. È un fatto grave che ricade completamente sui lavoratori».
Giuseppe Di Geronimo sottolinea anche un altro aspetto: «Il mondo dell’edilizia ha bisogno di regole precise. Oggi l’irregolarità dei cantieri non consente di ridare fiato ad un’attività che già risente pesantemente della crisi. Noi siamo stanchi di occuparci di situazioni come quella della Pelucchi e vorremmo, invece, poter parlare di occupazione e lavoro. Per far questo occorre avere il coraggio di ridare regole certe ad un settore che ne ha enormemente bisogno».
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