Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 07 Ottobre 2016
«La Banca lecchese
cambia e chiude i 5 sportelli»
Anticipato il piano industriale. Il sindacato Fabi: «Non sappiamo niente di ufficiale, martedì è in programma l’incontro con l’impresa»
La Banca popolare lecchese diventerà Banca Progetto. Cambia il nome, cambiano business e clientela. Chiuderanno la filiali di Lecco, Oggiono, Merate, Monza e Bergamo alle quali fanno riferimento quasi 2500 correntisti. Sono i punti essenziali dell’anticipazione de “Il Sole 24 Ore” sul futuro dell’istituto di credito di piazza Manzoni.
Abbiamo chiesto notizie e chiarimenti sull’anticipazione ai vertici della Banca popolare lecchese, ma non siamo riusciti ad avere conferme. Ci siamo rivolti a Luca Dell’Oro, coordinatore provinciale del Fabi (il sindacato autonomi dei bancari): «Non ci è stato comunicato niente. Nel leggere l’articolo del Sole, possiamo solo dolerci del fatto che il vertice dell’istituto ha preferito presentare il piano industriale prima ai giornali e poi ai lavoratori. Ne prendiamo atto, senza comunque fare polemica. Noi - continua il coordinatore Fabi - abbiamo ricevuto una richiesta di incontro per martedì alle 11 a Milano. L’incontro è stato chiesto per discutere sui temi previsti dall’articolo 20 del contratto nazionale, cioè su una riorganizzazione aziendale. Ricevuta la convocazione, abbiamo chiesto alla banca di chiamare al tavolo anche le altre sigle sindacali così da avere una rappresentanza completa dei lavoratori».
La chiusura delle cinque filiali rende incerto il futuro dei trenta dipendenti della banca.
«Devo ripetermi: non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali. E quindi non possiamo fare commenti. Come sindacato, dobbiamo tutelare il lavoro e i diritti dei lavoratori. E in sede di trattative faremo il possibile per difendere i lavoratori e i loro diritti».
Secondo l’anticipazione de Il Sole 24 Ore, Banca Progetto sarà guidata da Pietro D’Anzi (in precedenza a Barclays e Banca del Mezzogiorno come amministratore delegato) e sarà presieduta da Andrea Morante. L’istituto sarà operativo in tre aree: nei finanziamenti alle piccole e medie imprese a medio-lungo termine (anche con garanzie Sace o Bei), nel factoring dei crediti della pubblica amministrazione e nella gestione del quinto.
Un modello di business diverso da quello di banca retail (clientela ordinaria), mercato in cui è attiva Banca lecchese. In sostanza, Banca Progetto farà un lavoro diverso che richiede competenze diverse da quelle oggi presenti in azienda, competenze che comunque possono essere acquisite attraverso percorsi di formazione e riqualificazione. «Se il piano che ci presenterà l’azienda - nota Dell’Oro è quello anticipato bisognerà prevedere percorsi di riqualificazione del personale. Ma ripeto a scanso di equivoci, parlo a in via teorica non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale».
Sempre secondo quanto scritto dal quotidiano economico, nei finanziamenti Banca Progetto punterà a sostenere le imprese, soprattutto quelle con obiettivo di crescita all’estero, con prestiti mirati a medio e lungo termine per i quali sarà cruciale la valutazione delle capacità reddituali prospettiche dell’azienda. Nel factoring ci saranno due mercati chiave: quello del factoring delle grandi imprese, anche su crediti verso la pubblica amministrazione non certificati, e quelli sulle piccole aziende per crediti certificati.
Un’altra area sarà la gestione dei conti deposito. A breve - secondo Il Sole 24 Ore - verrà lanciato il conto Progetto (per clientela fino a un milione euro): sarà un conto libero e senza vincoli con un tasso base all’1,60% e un tasso promozionale del 2,50% nei primi tre mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA