Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 02 Luglio 2019
«Io ho perso mio marito
Nessuno ha ancora pagato»
Il ricordo La vedova di Claudio Bertini ieri per la prima volta in pubblico
«I funzionari pubblici indagati per la sua morte sono tutti al loro posto»
«Bisogna fare qualcosa per accelerare i tempi della giustizia»: Augusta Brusadelli, vedova di Claudio Bertini – il 68enne morto sotto il crollo del ponte nell’ottobre del 2016 – ieri è comparsa per la prima volta in pubblico, per rivolgersi al governatore della Lombardia, Attilio Fontana e, subito dopo, al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Pesanti, le sue parole: «I funzionari indagati per la morte di mio marito sono ancora tutti al loro posto».
Qualcuno era persino lì, a pochi metri da lei, presente in forma ufficiale all’inaugurazione del nuovo ponte. «C’è una perizia che parla ben chiaro», ha affermato Augusta Brusadelli; commoventi, le sue parole, pronunciate con grande dignità e vigore: «La colpa non è di mio marito, che passava di lì in quel momento. Le autorità devono fare tutto ciò che è in loro potere per velocizzare l’accertamento e l’attribuzione delle responsabilità: dopo quasi tre anni, invece, non c’è ancora risposta. Noi vogliamo una giustizia giusta».
Il sindaco Sidoti
Per il sindaco di Annone, Patrizio Sidoti, «in effetti, non ci sono parole». Sdegnato e partecipe, Fontana: «E’ una vergogna: la signora ha ragione. In un Paese civile, si sarebbe arrivati alla verità entro sei mesi. Questi, in Italia, sono i tempi della giustizia; le riforme sembra quasi che vengano fatte per allungarli. La certezza dei tempi è un diritto di tutte le parti in causa, anche perché col passare di troppo tempo i fatti si offuscano nella memoria, qualcosa si dimentica, affiorano i dubbi».
Tragedia inaccettabile
Sul palco, durante la presentazione del nuovo ponte ricostruito, la vedova di Claudio Bertini non ha parlato, ma se ne è fatto portavoce il ministro Toninelli: «Ad Annone si è vissuta una tragedia inaccettabile, che mai sarebbe dovuta avvenire in un Paese civile. La sofferenza è, naturalmente, anzitutto della signora Augusta, della figlia Valeria, ma è anche di un intero territorio, che ha vissuto, da quel drammatico giorno, la paura di passare sopra o sotto un altro cavalcavia. In uno Stato dove i cittadini sono al centro, ciò non deve succedere». Anche il presidente della Regione ha dato voce alle «legittime richieste di una vittima totalmente incolpevole: la vedova - ha ribadito Fontana - lamenta di non avere ottenuto ancora alcuna risposta, dopo quasi tre anni, alla sua legittima esigenza di giustizia, cioè di individuare le responsabilità e procedere ai risarcimenti. Mi sento di evidenziare questa situazione come abbastanza negativa». P. Zuc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA