Cronaca / Oggiono e Brianza
Giovedì 01 Novembre 2018
Il telescopio apre Media Lab
a esperti e scienziati
A Bosisio Parini i presidenti di Cnr e Inaf, oltre ai rappresentanti del mondo economico - Athena sarà il telescopio più evoluto mai realizzato
Dalle rilevazioni cosmologiche nello spazio più profondo allo studio di oggetti celesti compatti ad alta energia come i buchi neri. Il nuovo telescopio a raggi X che l’Esa (Agenzia spaziale europea) ha deciso di costruire e lanciare in orbita nel 2031 avrà un cuore lecchese. Infatti lo sviluppo della tecnologia di integrazione ottica sarà realizzato dall’azienda Media Lario di Bosisio Parini.
Un’assegnazione che ha spinto la società guidata dal Ceo Jeff Lyons ad aprire le sue porte per uno speciale appuntamento con alcune delle principali istituzioni italiane del mondo della ricerca.
Un evento che ha visto giungere a Bosisio il presidente dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) Nicolò D’Amico, il presidente del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) Massimo Inguscio, i rappresentanti del Politecnico di Milano il prorettore del polo di Lecco Manuela Grecchi e il prof. Luca Magagnin, oltre che rappresentanti del territorio e del mondo economico lecchese. Athena sarà il telescopio più grande ed evoluto mai realizzato per l’astronomia alle alte energie, in grado, per esempio, di raccogliere le radiazioni sotto forma di raggi x emesse da un buco nero e per farlo dovrà orbitare al di fuori dell’atmosfera terrestre. Per compiere questa impresa tecnologica, la Media Lario dovrà costruire una torrre verticale, alta circa 14 metri, nella propria sede di Bosisio, all’interno della quale poter assemblare le tecnologie necessarie al progetto Athena. «Si tratta di un grande successo per la nostra azienda – ha spiegato Lyons – Rappresenta un riconoscimento alla nostra dedizione e al nostro duro lavoro, oltre che alla competenza e all’esperienza che abbiamo maturato in questo campo in 25 anni».
L’astronomia spaziale è infatti tornata ad attirare grandi investimenti da parte di molti paesi, come spiegato dal presidente di Inaf D’Amico: «È un settore strategico per futuro dell’Umanità, ce ne si rende conto da quante risorse molti Stati stanno dedicando per costruire strutture ciclopiche. Il prossimo obiettivo sarà quello di studiare le atmosfere degli esopianeti (ndr pianeti che si trovano all’esterno dal sistema solare) per capire se ci può essere vita; oppure quello di verificare se in un esopianeta c’è attivo un radar e quindi la presenza una civiltà tecnologica. Non va dimenticato che l’astronomia moderna crea anche innovazione alla portata di tutti: il wifi è stato inventato e brevettato da radio-astronomi che così hanno cambiato la nostra vita». In termini di innovazione tecnologica il progetto Athena rappresenta un grande passo avanti: «L’astronomia che rileva e studia i raggi X – continua il professor D’Amico – ha permesso di fare notevoli passi avanti alla ricerca, perché consente di effettuare misure a distanze cosmologiche oppure di studiare oggetti compatti come i buchi neri. Il telescopio Athena costituisce un passo avanti in termini di sensibilità e alla Media Lario spetta il compito più impegnativo e delicato, quello relativo all’integrazione».
Il presidente del Cnr, Massimo Inguscio, ha invece rimarcato il lavoro svolto da Media Lario, ricordando come il mondo della ricerca «stimola la tecnologia e ci proietta verso il futuro». Anche il prorettore Grecchi ha sottolineato il continuo scambio tra Politecnico e Media Lario: «La nostra ricerca è sempre applicata e che vede partner strategici nel mondo dell’impresa. Media Lario è una delle azienda che insieme a noi ha testato il trasferimento tecnologico fruendo del bando Ecosistema Innovazione lecco. Fin da subito hanno capito quanto sia importante lavorare al fianco della ricerca universitaria».
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