Cronaca / Oggiono e Brianza
Sabato 13 Gennaio 2018
Il Tar dà ragione al Comune
Torna in auge il Fabbricone
Costa Masnaga Vinto il ricorso sulla proprietà del terreno in via Roma
Ora può essere alienato e con il ricavato si realizzerà la Casa per Anziani
Torna a smuoversi la vicenda del Fabbricone. Il Tar della Lombardia ha infatti dato ragione al Comune di Costa Masnaga per la vendita del terreno industriale in località Paradiso, via Roma, area di proprietà comunale.
La vicenda risale al biennio 1990-1991, quando in Comune venne presentato il piano di lottizzazione industriale di via Roma. In esso venne previsto, oltre alle urbanizzazioni, la cessione a standard urbanistico di un terreno di 13.650 metri quadrati. Lo stesso venne ceduto al Comune dal privato con un atto unilaterale e la giunta comunale di allora lo accettò, senza però trascriverlo. Basandosi su questo fatto il privato ha poi fatto ricorso al Tar: richiesta però respinta in maniera netta. Il terreno industriale è perciò di proprietà comunale a tutti gli effetti e potrà ora essere venduto.
Un terreno strategico per il futuro del progetto di riqualificazione del Fabbricone, che ospiterà la casa di riposo di Costa Masnaga. «Nel Piano di governo del territorio il terreno è diventato industriale - spiega il sindaco Sabina Panzeri - Il ricavato della vendita, la cui base d’asta è stata fissata a 1.210.000 euro, servirà per la ristrutturazione del “Fabricòn”. Già in passato era stata fatta un’asta, che era andata a buon fine, visto che un’azienda aveva partecipato e vinto. A causa del ricorso al Tar del privato, però, fatto che aveva portato tempi lunghi per la sentenza, l’azienda, che aveva una certa urgenza, ha deciso di rinunciare».
Ora, dopo la sentenza favorevole del Tar, il Comune di Costa Masnaga ha pubblicato una nuova asta pubblica, con scadenza fissata per il prossimo 29 gennaio. Le condizioni saranno le stesse del passato: 1.210.000 euro come base d’asta per 13.650 metri quadrati.
Leggi i particolari su La Provincia di Lecco in edicola sabato 13 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA