Cronaca / Oggiono e Brianza
Sabato 02 Gennaio 2021
«Il progetto rimane valido
Lecco è il partner ideale»
Confindustria Aram Manoukian, presidente della territoriale di Como: «Le nostre associazioni hanno dimensioni simili»
Confindustria LeccoSondrio guarda a Bergamo per un progetto di fusione tra territoriali.
La notizia è trapelata in questi giorni, e cambia gli scenari di lavoro che andavano nella direzione di un possibile matrimonio con Como.
Di fronte al nuovo quadro, il presidente di Confindustria Como, Aram Manoukian, nota: «Non so cosa sia successo, ho dovuto prendere atto che all’improvviso i colleghi di Lecco-Sondrio hanno ritenuto opportuno fare una scelta diversa. Il percorso - continua Manoukian - era avviato e condiviso da entrambi, a Como non abbiamo mai avuto dubbi, tanto è vero che, qualche mese fa, il nostro consiglio generale ha deciso di accelerare l’alleanza con Lecco-Sondrio e di rimandare, a una fase successiva, la valutazione sul coinvolgimento di Bergamo. Una valutazione che ho molto condiviso, è un percorso naturale quello tra due associazioni paritetiche, uniti avremmo poi potuto avviare un dialogo più efficace con un’entità più grande come Bergamo».
Aram Manoukian ribadisce che il progetto di fusione con Confindustria Lecco-Sondrio resta valido: «C’è da lavorarci, ma per quanto riguarda me, il progetto è in campo e resta attuale. A suggerircelo è innanzi tutto la responsabilità sociale che associazioni come la nostra hanno nei confronti dei territori. Il riferimento è innanzi tutto la comunità che sta fuori, che ci guarda. La nostra associazione raccoglie aziende in cui lavorano circa 40mila persone, quella di Lecco ha numeri pressoché identici.
Detto questo, tengo a precisare che non amo le polemiche e ho grande rispetto per i colleghi, non nascondo però che la loro decisione mi abbia sorpreso. In materia di alleanze, del resto, le forzature non sono mai opportune, la compattezza è fondamentale, altrimenti il giorno dopo nascono subito problemi».
Il presidente di Confindustria Como chiarisce:
«Con Lecco lavoriamo su molti problemi aperti dei nostri territori: la formazione, la logistica, il turismo, i rapporti con le banche e con le istituzioni. Devo riconoscere che il lavoro con i colleghi lecchesi, in particolare nei primi mesi all’interno della Camera di commercio, ha fatto emergere una certa diversità di approccio culturale. Diversità che considero un elemento di ricchezza reciproca, non certo un ostacolo nella prospettiva di una sempre maggiore collaborazione e di un’ipotetica fusione associativa».
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