Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 14 Gennaio 2025
Giussano: cede il tetto di un capannone, morto operaio dipendente di un’azienda di Bulciago
Il tetto del capannone su cui stava lavorando non ha retto al suo peso, aprendo il vuoto sotto di lui. Un volo di almeno sei metri, che non ha dato scampo a Cheikh Ndiaie, 35 anni, operaio di origini senegalesi, ma cittadino di Cassago Brianza, una delle prime vittime del lavoro del 2025. Una tragedia avvenuta a Giussano, in provincia di Monza, nel primo pomeriggio di oggi, poco dopo le 14. Il fatto è avvenuto al numero 32 di via Brunati, in una zona periferica di stabilimenti industriali.
Secondo la prima ricostruzione, l’uomo si trovava sul posto per conto di un’azienda del lecchese, con sede a Bulciago, incaricata di smantellare il capannone di Giussano dove, prima del fallimento, era attiva una società di lavorazione del legname. Andavano rimossi alcuni beni e oggetti della ditta, già dismessa da tempo.
L’uomo stava camminando sulla copertura del fabbricato, fatto di lastre ondulate, che ha ceduto sotto il suo peso. L’impatto al suolo è stato tremendo, ed è avvenuto picchiando la testa. Immediata è partita la chiamata al 112, con la macchina dei soccorsi che si è attivata immediatamente, ma purtroppo senza riuscire a salvare la vita all’uomo. Nonostante i tentativi di rianimazione, i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, morto praticamente sul colpo.
Sul posto si sono precipitati i volontari della Croce Bianca di Besana Brianza, e, insieme a loro, i Vigili del fuoco, le pattuglie dei carabinieri e quelle della polizia locale del comune di Giussano, incaricati delle indagini assieme al personale dell’Ats Brianza. A loro spetta il compito di ricostruire esattamente la dinamica, e accertare eventuali responsabilità: atti che che verranno trasmessi sul tavolo dei pm della procura di Monza , competenti territorialmente sul comune della Brianza Nord.
La salma di Ndiaie è stata posta a disposizione della magistratura, a cui spetta l’incarico di disporre eventualmente l’autopsia e tutti gli altri accertamenti medico legali. Il 2024 , per la provincia di Monza e Brianza, è stato un anno costellato di tragedie sul lavoro. Si contano infatti sette vittime (la più giovane aveva 22 anni, la più anziana invece 75 compiuti), decedute durante l’attività lavorativa, sia nel capoluogo, che in vari comuni della provincia. Spesso si tratta di cittadini stranieri, ma non soltanto. Morti avvenute nei contesti produttivi più disparati, dalle attività al chiuso in fabbrica, fino ai cantieri all’aperto del comparto edile, fino all’agricoltura.
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