Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 03 Settembre 2021
Famiglia afghana ospitata a Oggiono
Interprete lui e designer lei: «A rischio»
Emergenza Oltre ai due coniugi, una bambina di un anno e uno di 12, aiutati da “Il Gabbiano” L’assessore: «Per le loro professioni avrebbero subito ritorsioni, sono impauriti e disorientati »
È ospitata a Oggiono una delle famiglie evacuate dall’Afghanistan dopo il ritorno dei talebani: oltre ai due coniugi, la compongono una bambina di un anno e un altro figlio di 12.
Appena arrivati
Sono arrivati da poche ore. A seguire le procedure è l’associazione “Il gabbiano”. «All’arrivo - riferisce l’assessore ai Servizi sociali Michele Negri - ci è stato detto che tutti i membri del nucleo familiare apparivano fortemente disorientati e impauriti. Con “Il gabbiano” siamo in stretto contatto e valuteremo via via le azioni necessarie». L’appuntamento che è stato messo a disposizione della famiglia non è di proprietà comunale, bensì privata e si trova nella zona di via Giovanni XXIII. Come spiegato dall’associazione, nell’emergenza vengono affittati alloggi privati mediante procedure di contratto pubblico.
«Benché l’accoglienza non stia avvenendo attraverso strutture comunali - dice Negri - siamo comunque molto contenti che Oggiono faccia la propria parte, anche in questo difficilissimo momento». La famiglia che viene ospitata in città rientra nel novero dei cittadini fortemente a rischio di ritorsioni da parte del nuovo governo talebano. Infatti, l’uomo lavorava come interprete, collaborando quindi attivamente e a lungo con le forze occidentali presenti nella regione: parla fluentemente inglese e, sebbene con minore padronanza, anche l’italiano. La moglie è, di professione, designer e, con la restaurazione della legge islamica, avrebbe subito la repressione, oltre a dover cessare ogni attività, in quanto - come è noto - il regime talebano impone alle donne di non lavorare (e, anzi, di non uscire di casa, se non accompagnate dal marito o da un fratello).
«Il marito - conferma l’assessore Negni - per la sua attività di interprete era molto esposto e fortemente a rischio»
Altri particolari su La Provincia di Lecco in edicola venerdì 3 settembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA