Cronaca / Oggiono e Brianza
Venerdì 14 Settembre 2018
Ex ospedale, sfacelo senza fine
Ora le grate per fermare i vandali
Oggiono, l’edificio sempre più spesso è teatro di incursioni
Il Comune corre ai ripari per evitare ulteriori danni
L’ex ospedale sempre più malandato e, ora, sfregiato dai vandali: a seguito del raid compiuto da alcuni giovani, l’edificio di via Locatelli dovrà subire interventi.
Verranno installate dal Comune grate per impedire, d’ora in poi, di poter raggiungere l’interno dalle uscite di sicurezza e dalle scale antincendio dell’immobile. Il primo obiettivo dell’amministrazione è garantire l’incolumità degli autori stessi delle bravate, affinché non si espongano al pericolo di cadere di sotto in future circostanze; inoltre, l’intento è, ovviamente, di preservare quel che resta della proprietà.
I vandali hanno agito in due occasioni, in gruppo. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, i ragazzi avrebbero utilizzato proprio le scale d’emergenza esterne per entrare nell’ex ospedale; hanno quindi rotto la vetrata di uno degli accessi ai piani; raggiunto l’interno, si sono avviati verso il tetto. Purtroppo, è una moda dilagante tra i giovani quella di individuare luoghi spettrali e pericolosi, dove scattare selfie per documentare l’impresa, inoltrandoli agli amici o pubblicandoli sui social network.
L’ex ospedale è però anche sede di alcune associazioni, che sopravvivono nelle aree meno cadenti, pertanto si tratta altresì di impedire che gli sconsiderati (o i malintenzionati) possano continuare a servirsi delle scale antincendio per entrare, magari anche nei locali assegnati dal Comune ai gruppi. La decisione è di sigillare le porte di sicurezza che collegano l’esterno – facilmente accessibili – e l’interno dell’ex ospedale installando strutture in lamiera zincata. La struttura (costruita nei decenni scorsi col contributo di tante famiglie) cade peraltro letteralmente a pezzi; dà su un parcheggio molto frequentato per la presenza di case e di un ristorante: il rischio permane per i passanti, di prendersi addosso le persiane o i calcinacci, soprattutto nelle giornate ventose.
Come già chiarito dal sindaco, Roberto Ferrari, «tuttavia. data l’imponenza del fabbricato, il Comune non ha alternativa che un eventuale partner privato, per la ristrutturazione della proprietà con la trasformazione in appartamenti, uffici o altra finalità, convenzionando col privato l’eventuale cessione di alcuni spazi una volta che saranno stati riqualificati, da ridestinare alle associazioni». È solo una teoria: «Si era manifestato un interessamento, mesi addietro – ha ricordato il sindaco - ma con la crisi dell’edilizia non si è poi mai concretizzato».
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