Elettrificazione della tratta ferroviaria Lecco-Como, se ne parla a Molteno

L’elettrificazione della prima tratta della ferrovia Lecco-Como, cioè la Albate-Molteno, è stata il tema ieri sera, in municipio, della conferenza organizzata dal Comune col professor Salvo Bordonaro.

Il tratto che potrà essere elettrificato forse già a partire dal 2025 è finanziato col piano Pnrr (dunque con una specifica tempistica) per circa 80 milioni di euro. Bordonaro (geofisico ed esperto di trasporto ferroviario) ha collocato l’elettrificazione nel quadro di «un’evoluzione che deve rendere i trasporti più sicuri e confortevoli, ma anche sostenibili». Tra i tasti dolenti del progetto, Bordonaro ha illustrato le ragioni che «rendono necessaria la costruzione di una sottostazione elettrica proprio a Molteno. Grazie alle tecnologie di ultima generazione e agli elevati standard di sicurezza, la nuova infrastruttura garantisce la tutela della salute pubblica ed è perciò infondato qualsiasi dubbio sulle onde elettromagnetiche».

Per il sindaco Giuseppe Chiarella «l’importanza dell’elettrificazione è autorevolmente dimostrata dal professor Bordonaro, grande conoscitore della materia: permetterà di innovare il nostro sistema ferroviario rendendolo inoltre coerente con quello svizzero, al fine del collegamento transfrontaliero. Con la nuova gestione, ci sarà un treno ogni ora, quindi un rilancio e un potenziamento straordinari. L’interesse è anche della Svizzera stessa, affinché si chiuda l’anello sotto le Alpi. Per noi questo fatto, di poter raggiungere così Como e la Svizzera “via Molteno”, con un impulso enorme per la mobilità, l’economia e il turismo, è di grandissima importanza. Quanto alla sottostazione elettrica, serve a garantire la potenza dell’alimentazione continua: la scelta della localizzazione è tecnica e senza rischi per la salute perché non genera campi elettromagnetici, a differenza (va detto) dei telefonini e del forno a microonde. Solo la mancanza di conoscenza può alimentare tesi allarmistiche diverse: approfondendo, però, cadono. Diciamo in modo tranciante che non c’è impatto della sottostazione sulla salute pubblica e spostarla di venti metri, come chiede la minoranza politica di Molteno, non serve a nulla, se non a mettere una bandierina su una vittoria inconsistente. Noi diamo certezze in risposta a una certa parte politica che trova sempre negatività in tutto. La stazione è stata individuata dove tecnicamente deve stare e senza interferenze neppure col passaggio a livello, del quale è semmai auspicabile l’eliminazione, ma non certo l’ampliamento».

Per il capogruppo di minoranza Giovanni Galimberti, presente l’altra sera in sala così come una rappresentanza (tra gli altri) del Comitato pendolari «sulle onde elettromagnetiche il dibattito continua, in realtà, a essere aperto. Nel caso specifico, le istanze di approfondimento sono pervenute anche da Regione Provincia, in sede di Conferenza dei servizi. La serata è sfociata in uno stucchevole tentativo di costruire un immaginario nemico a cui attribuire un procurato allarme».

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