Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 28 Marzo 2016
E quelle chiazze sul Manzoni?
Stavolta i piccioni non c’entrano
Un piccolo mistero Non è guano come si pensava, ma si tratta di stuccature
Servivano a impedire le infiltrazioni d’acqua nella statua, cava all’interno
La statua del Manzoni è coperta di guano? Macché. Stuccature. Un piccolo “mistero” legato a quelle macchioline bianche che la ditta Luzzana sta pulendo in questi giorni nel corso del restauro conservativo voluto dal Comune di Lecco, è stato svelato.
Tanti lecchesi, passando sotto la statua in bronzo del Gran Lombardo, e costruita dall’artista Francesco Confalonieri di Costa Masnaga nel 1891, in questi anni hanno dato la colpa ai piccioni che si appollaiavano sulle braccia dell’autore dei Promessi Sposi, per le chiazze bianche che ne deturpavano l’altera figura. «Invece si tratta di stuccature per impedire all’acqua di entrare.
Vernice e protettivo sono venuti via
La statua è stata realizzata in fusione e dunque dentro è cava. Già in passato aveva avuto problemi di infiltrazione che erano stati risolti con queste stuccature. Alcuni erano buchi e altre semplici irregolarità appianate con lo stucco poi colorato e verniciato con il protettivo per intonarlo alla statua. Il problema è che la vernice e il protettivo che coprivano le stuccature con il tempo sono venuti via e, dunque, si vedono tante macchioline bianche che la gente ha scambiato, sbagliando, fossero escrementi di piccione. Questa volta non è colpa loro».
Le stuccature sono state rimosse e ora saranno sostituite da materiali più moderni. Le stuccature più vecchie erano in stucco metallico (quello, per intenderci, da carrozziere) e quelle più moderne delle resine acriliche. Lo studio Luzzana sta studiando un materiale reversibile, resistente a pioggia e umidità.
Ma il laboratorio sta testando ancora la formula prima della posa della “pezza” e del protettivo. «Il problema maggiore, infatti, è che si forma umidità all’interno della statua con conseguente formazione di ruggine e verderame – spiega il maestro Giacomo Luzzana - Abbiamo fatto tutta una serie di indagini, cercando di capire che materiali fossero stati usati nell’ultimo restauro del 1998-99.
«Serve manutenzione costante»
Ora stiamo levando tutto il verderame che si è formato e poi sistemeremo le stuccature. Ovviando alle eventuali infiltrazioni. Poi daremo anche noi il protettivo finale». Ma una cosa è certa: la statua del Manzoni va tenuta sotto osservazione. «Il lavoro, in stretto contatto con la Soprintendenza, dovrebbe finire a maggio.
Ma l’importante sarà il futuro di questa statua: se aspettiamo altri vent’anni per fare opera di manutenzione, i costi e gli interventi da fare saranno pesanti perché la statua si deteriorerà maggiormente. Se invece programmiamo, dopo questa, un’altra manutenzione tra dieci anni, allora potrebbero bastare un paio di giorni di lavoro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA