Cronaca / Oggiono e Brianza
Domenica 14 Febbraio 2016
Carnevalone di sera
Però Napoli-Juve
ha battuto il party
All’inizio piazza semivuota per via della partita. Bertola: «Ma la gente è arrivata dopo, ci siamo divertiti». E ora Confcommercio annuncia battaglia per viale Turati
La partita Juventus - Napoli mette i bastoni tra le ruote al party di chiusura del Carnevalone.
Piazza Garibaldi semi vuota a inizio serata, poi col passare del tempo e soprattutto a fine partita, la gente è arrivata. Ad animare la serata Dario Oldani e Andrea De Sabato di Rtl, che hanno proposto musica per tutti i gusti, raccogliendo vari consensi.
Bilancio positivo anche per il “CarneViale party” al bar Anna alla Conad. La festa giunta alla sua terza edizione quest’anno ha acquistato un valore maggiore considerate le polemiche legate al taglio del corteo dei carri, che non è più partito da viale Turati, ma dall’area Faini dietro la basilica di San Nicolò.
«La festa è andata bene - assicura Mauro Bertola, organizzatore del party - gente ne è arrivata. Ci siamo divertiti. Tutto è filato liscio. La partita, uno degli eventi più attesi, ha tenuto parecchi sportivi a casa, che sono usciti solo sul tardi».
Archiviato il Carnevalone delle polemiche, velocemente ribattezzato Carnevalino per il taglio del percorso, il comitato dei cittadini di viale Turati è pronto a darsi da fare subito, già dalle prossime settimane.
«Non ci arrendiamo - annuncia Bertola - e a breve presenteremo una serie di iniziative che abbiamo in programma con l’obiettivo di portare gente sul viale, e di riportare il Carnevalone ai fasti del passato, con la partenza da viale Turati».
Ed anche in casa di Confcommercio la questione corteo sarà uno dei punti su cui lavorare. «Torneremo ad affrontare il tema con l’Amministrazione comunale - fa notare Peppino Ciresa, presidente dei commercianti - accorciando il percorso molte persone di viale Turati, soprattutto anziani e mamme con bambini hanno disertato il corteo, e questo alla fine è andato a scapito di una manifestazione della città per la città».
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