Cronaca / Oggiono e Brianza
Sabato 17 Ottobre 2020
Cambia l’orario di lavoro
Sciopero alla Rodacciai
Stupore tra i vertici aziendali: «Modifica necessaria per ragioni operative prevista dal contratto»
Una modifica dell’orario lavorativo manda in fibrillazione i dipendenti del magazzino. La Uilm, da sola, sceglie la linea dura e fa scattare gli scioperi, mentre l’azienda si dice dispiaciuta per l’atteggiamento del sindacato.
Sono giorni caldi, questi, alla Rodacciai di Bosisio Parini, dove una trentina di lavoratori dall’inizio della settimana ha messo in atto un’astensione dal lavoro di due ore al giorno per protestare contro la riorganizzazione oraria avviata dall’azienda. Oggi, invece, lo sciopero riguarderà tutte le 7 ore della giornata lavorativa.
Enrico Azzaro, segretario della UIlm del Lario, tiene però a precisare che «il nostro non è uno sciopero contro l’azienda, ma contro le figure dell’azienda che pensano di recuperare le inefficienze e le disfunzioni organizzative facendole pagare ai lavoratori, proponendo turnazioni anomale che non hanno nulla a che vedere con quella adottata nella categoria dei metalmeccanici».
Il sindacato è infatti convinto che «si sta sperimentando sui dipendenti del solo magazzino il modo per abbattere i costi della maggiorazione dei turni e dello straordinario. Per questo motivo stanno riducendo le ore di lavoro, modificando anche l’uscita dal turno di notte. Constatiamo una lacerazione in seno al personale, perché questa mobilitazione vede partecipare solo la trentina di magazzinieri sui 452 dipendenti, e la mancata partecipazione delle altre sigle sindacali, perché solo la Uilm è scesa in campo in questa vicenda, di cui si discute da maggio. Da lunedì continueremo la mobilitazione con lo sciopero bianco»
L’azienda, dal canto suo, ha accolto con amarezza e stupore il fronte aperto dalla Uilm. «Il cambio di orario è stato richiesto per questioni operative, perché in tempo di Covid il mercato muta e si è venuta a creare una necessità di copertura oraria diversa da quella precedente – ha spiegato il responsabile delle risorse umane, Mauro Califano - Tra l’altro, si tratta di una possibilità concessa dal contratto nazionale, cosa questa riconosciuta in una nota anche dalla Fiom. Ma aggiungo anche che a fronte della riduzione oraria prospettata abbiamo garantito lo stesso livello retributivo. Siamo molto dispiaciuti per questo atteggiamento, che non è compatibile con le effettive e lecite necessità che l’azienda ha fatto presenti ai lavoratori del magazzino».
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