Secondo la Regione, non ci sono più problemi nei trasporti pubblici dopo la sospensione del servizio ferroviario lungo la linea Monza-Molteno-Oggiono (per lavori programmati da Rfi, iniziati lo scorso 9 giugno e che termineranno il 9 settembre). La realtà vista dai viaggiatori alle prese coi pullman sostitutivi è tutt’ altra: raccontano un’odissea di disservizi pesantissimi.
La Regione, dal canto suo, riferisce l’esito dell’incontro presieduto l’altro giorno dall’assessore Franco Lucente, coi rappresentanti di Trenord e i consiglieri regionali Alessandro Corbetta e Alessia Villa, proprio per «fare il punto della situazione: dopo un iniziale periodo di assestamento – secondo Lucente – abbiamo ridotto al minimo le criticità per i viaggiatori, organizzando un servizio adeguato alle esigenze dei territori. Uno sforzo notevole, da parte di Regione e Trenord, per garantire un’offerta su ferro e gomma ottimale. Tra Monza e Lecco viaggiano navette, anche per collegare le località intermedie. Per tutti i 90 giorni dei lavori, gli abbonamenti della linea S7 sono validi anche sulle altre linee del territorio. I pendolari meritano servizi efficienti, puntuali e moderni». Lo pensano anche loro, invece il film che stanno vedendo è horror. Venerdì, l’ennesima riprova del «disservizio quotidiano: autobus sostitutivo 8456A, programmato tutti i giorni da Lecco (12.52) a Monza cancellato senza notifica per un “guasto” al mezzo. Era (in teoria) l’unica corsa disponibile tra le 11 e le 15. E - affermano i pendolari - la sensazione è che il disastro sia complessivo».
Giovanni Galimberti, tra gli esponenti dei “Comitati pendolari”, nelle ore precedenti aveva intanto reso noto: «Abbiamo viaggiatori in attesa del bus sostitutivo numero 9518A che deve partire alle 7.36 da Molteno verso Como. Ne abbiamo altri in attesa nelle stazioni fra Molteno e Cantù. Alle 8.56 nessun bus in arrivo, nessun avviso. Gente appiedata». Venerdì i primi Sos si erano levati peraltro da Rogeno fin dalle 6.45: una viaggiatrice era lí in attesa del bus per Como (9516A) e, dall’altra parte della strada, c’era un pendolare che aspettava il bus per Molteno (9513A): quando quello per Como è comparso, il viaggiatore per Molteno ha chiesto lumi all’autista; risposta: questa settimana quel bus non c’è; risultato: il pendolare è stato portato per un tratto, da dove ha proseguito a piedi. Per Galimberti «il “servizio sostitutivo” in realtà sono bus fantasma». Mercoledì sulla tratta Besana-Arosio la navetta delle 5.40 aveva dato a propria volta buca; alle 6.40 c’era: un miraggio parcheggiato davanti alla stazione, infatti non è mai comparso il conducente e, col bus delle 7.40 (e il successivo treno) l’arrivo a Milano Cadorna avviene quasi alle 9: tardi persino per chi fa vita da ufficio. La sera stessa l’incubo è persino peggiorato con la cancellazione sia della corsa delle 19.04 sia di quella delle 19.34 da Monza verso Besana: come, e quando, tornare a casa? Fin dal giorno prima, Trenord aveva pubblicato che «per indisponibilità di alcuni bus da parte del fornitore, il servizio sostitutivo viene rimodulato sulla base delle frequentazioni col massimo potenziamento possibile - era l’impegno - nelle fasce di punta»: i nuovi orari erano indicati su un’apposita pagina Web, il cui link - manco a dirlo - non funziona.
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