Accusato di aver sparato dall’auto
Il giudice deciderà se processarlo

Bulciago Si aprirà a fine mese l’udienza preliminare a carico di Giovanni Giuseppe Mercuri, la Procura lo accusa di tentato omicidio

Si aprirà mercoledì 31 gennaio l’udienza preliminare per la sparatoria avvenuta il 19 febbraio 2022 a Bulciago. In Tribunale comparirà Giovanni Giuseppe Mercuri, 31 anni di Costa Masnaga, difeso dall’avvocato Alessandro Meregalli del Foro di Monza. Dovrà difendersi dall’accusa di tentato omicidio in concorso con i fratelli di origine marocchina Khalid e Mohamed Achab, 40 anni e 31 anni, attualmente ancora irreperibili. Addebito che respinge dichiarandosi innocente.

Il frontale

Secondo quanto ricostruito dalle Procura di Lecco, che nelle scorse settimane ha chiuso le indagini, quel giorno i tre, a bordo di una station wagon color nera, avrebbero inseguito, per ragioni di droga, un marocchino di 28 anni, senza fissa dimora, che scappava a bordo di una Yaris.

Giunti all’altezza del benzinaio alle porte di Bulciago, lungo la strada provinciale che attraversa il paese, a breve distante dallo svincolo della statale 36, dalla station wagon sarebbe stato esploso almeno un colpo di fucile che ha attraversato la carrozzeria della Yaris e il poggiatesta, conficcandosi nella mandibola dell’uomo al volante, ferendolo gravemente e causando un incidente frontale con un’altra vettura che procedeva nella direzione opposta.

Il 26 aprile Mercuri, oggi ai domiciliari, era stato arrestato. Nel mese di maggio si era svolto l’incidente probatorio. Il quadro emerso dall’attività degli inquirenti e delle deposizioni della vittima è quello di uno scontro nato per ragioni legate al controllo delle piazze dello spaccio nei boschi lecchesi.

Questioni di droga

Il ferito avrebbe indicato i fratelli Achab come i responsabili del regolamento di conti, mentre avrebbe poi riconosciuto da alcune fotografie Mercuri come il terzo uomo presente nei momenti precedenti all’inseguimento, durato circa un minuto e concluso con almeno un colpo di fucile. La folle corsa e la sparatoria, infatti, sarebbero derivati da un incontro tra i quattro in una zona poco distante, dietro al supermercato Md.

Mercuri, dal canto suo, continua a professarsi innocente. Avrebbe ammesso di conoscere la vittima poiché aveva da lui acquistato della droga, così come dagli altri due indagati, ma ha ribadito di non aver preso in alcun modo parte allo scontro.

A mettere gli investigatori sulle sue tracce anche il fatto che negli stessi minuti in cui avveniva l’inseguimento il suo cellulare aveva agganciato la stessa cella telefonica del marocchino in fuga. Ma il trentenne di Costa Masnaga sostiene di essersi trovato in zona perché poco più tardi aveva un appuntamento per acquistare stupefacente, ma di non aver preso parte all’inseguimento.

Secondo la Procura, inoltre, Mercuri avrebbe utilizzato lo stesso fucile con il quale nell’agosto 2017 aveva ferito tre persone, fra cui una bambina di sei anni, durante una festa di compleanno a Rogeno. Arma mai ritrovata.

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