«Un ragazzo fantastico, serio e determinato»: la Canottieri Pescate e il Badoni piangono Lorenzo Grignani

Airuno

«Un ragazzo fantastico, serio e determinato». Roberto Duvia, allenatore dell’Asd Canottieri Pescate, descrive così Lorenzo Grignani, 16 anni, morto in seguito alle ferite riportate nell’incidente stradale di venerdì sera a Olginate, lungo la Sp 72.

Era diretto a casa, in via Pertini ad Airuno, dove viveva insieme al papà Giovanni, che lavora in un’azienda di bancali a Calco, quando all’altezza di un’incrocio con la strada che porta in paese, la sua motocicletta si è scontrata frontalmente con un Suv che arrivava dalla direzione opposta, condotta da un artigiano di Olginate.

Un impatto violentissimo che ha ridotto il ragazzo in fin di vita. I soccorritori arrivati sul posto l’hanno rianimato per quaranta minuti. Poi, la corsa disperata in ospedale, dove Lorenzo è morto.

«Abbiamo subito saputo quello che era accaduto perché passando di lì abbiamo riconosciuto il suo casco a terra - racconta Duvia, ancora sconvolto per la notizia della morte del giovane atleta. - Era con noi soltanto da settembre. Lo avevamo inserito in un gruppo di ragazzi che avevano un’età inferiore ma lui era diventato riferimento per tutti».

Pur avendo cominciato da pochi mesi, Lorenzo, che studiava al Badoni di Lecco, era deciso a fare bene. E per questo, frequentava il centro della Canottieri Pescate con assiduità.

«Si allenava cinque volte a settimana. Si prendeva un giorno di riposo in settimana e poi la domenica. Sabato usciva in barca. Aveva le idee chiare. Avendo appena incominciato, gli aveva spiegato che non avrebbe fatto subito le gare. Non aveva sollevato alcun problema. Anzi, aveva deciso di prepararsi per bene, in modo da fare gare nel 2026».

All’inizio, si era dimostrato timido ma quando si era ambientato aveva dimostrato di che pasta era fatto. «I primi tre giorni non mi aveva parlato. Poi aveva cominciato ad aprirsi. Era una persona di grande compagnia. Con gli altri compagni, nello spogliatoio, rideva e scherzava. Quando però entrava in palestra o saliva in barca si trasformava e diventava serio».

Una serietà che dimostrava anche nell’approccio agli allenamenti. «I ragazzi di oggi sono sempre in ritardo - continua Duvia. - Una volta, all’inizio, era arrivato in ritardo un paio di minuti e l’avevo rimproverato. Da allora, non aveva mai tardato. E ogni volta, mi faceva notare che era sempre il primo ad arrivare».

«Per tutti noi - conclude - è una grande perdita e ne sentiremo particolarmente la mancanza. Anche se era arrivato soltanto da pochi mesi, è come se fosse qui da una vita. Lo vedevamo tutti i giorni dalle 18 alle 19,30 e quindi eravamo sempre aggiornati su tutti i suoi problemi». Oggi pomeriggio, per ricordarlo, i soci della Canottieri si sono ritrovati in sede.

Ad Airuno, dove viveva, il ricordo di Lorenzo è sbiadito. Frequentava poco il paese, anche se tutti rammentato che da bambino lo si vedeva sullo scuolabus e in oratorio.

Questa mattina, i genitori sono passati a scuola, per comunicare ai compagni di classe la triste notizia. «Lorenzo era arrivato da noi quest’anno - racconta la preside Luisa Zuccoli. - Frequentava la classe terza indirizzo meccanica. Si trovava bene. I compagni di classe erano scossi per quanto accaduto. I genitori sono passati a salutarli e ringraziarli per i mesi che hanno trascorso insieme a loro figlio. Ai genitori di Lorenzo e anche ai compagni, da parte mia, un grande abbraccio per il dolore che affronteranno».

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