Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 03 Settembre 2015
«Trovate un accordo tra province»
Il ministro Madia ribadisce che il governo vuole arrivare in fretta agli accorpamenti per le Camere di Commercio. Piacevolmente sorpresa dal Campus: «Avete dimostrato che si può fare innovazione senza aspettare le norme»
Oggi pomeriggio il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha fatto una visita lampo al Campus lecchese del Politecnico. Il ministro è arrivato alle 17.30 accolto dai parlamentari del Partito Democratico, Gian Mario Fragomeli e Veronica Tentori, dal presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi, dal prorettore del Polo di Lecco del Politecnico di Milano, Marco Bocciolone e dal sindaco Virginio Brivio.
Accanto a loro, c’erano numerose autorità, che hanno accompagnato il ministro in un veloce giro per il Campus. Il tutto è avvenuto in un clima di grande cordialità, favorito da un ministro quanto mai informale e per nulla preoccupato dell’etichetta. Non avesse avuto la scorta ed il seguito di autorità e giornalisti, la si sarebbe potuta scambiare benissimo per uno dei tanti studenti che si aggiravano per il Campus.
Durante la visita, il presidente della Camera di Commercio, Vico Valassi, ha voluto sottolineare come il Polo lecchese del Politecnico sia una realtà che dimostra come si possa investire in modo intelligente e produttivo. «Quest’opera che lei vede – ha detto Valassi – è stata realizzata in soli cinque anni ed oggi ospita quasi 1700 studenti di oltre sessanta nazionalità. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la Camera di Commercio e lo dico ad un ministro che sta per metter mano al sistema delle realtà camerali».
Un ministro piuttosto sorpreso nel constatare la bellezza e l’efficienza del Campus lecchese, ha sottolineato che questa di Lecco è una realtà che «dimostra come non si dovrebbero aspettare le norme per fare innovazione».
Il prorettore del Polo di Lecco, Marco Bocciolone, ha poi guidato la Madia entro il Campus.
Madia non si è potuta esimere, però, dal rispondere ad una domanda sulla sorte delle Camere di Commercio. In particolare le abbiamo chiesto i tempi del decreto attuativo, che dovrebbe riformare le Camere di Commercio e prevedere i possibili accorpamenti. «Tutti i decreti attuativi saranno portati in Consiglio dei Ministri – ha detto il ministro – non vogliamo imitare i governi precedenti che usavano le leggi delega per rinviare in eterno ogni decisione. Quanto alle Camere di Commercio, vorrei però dire che noi contiamo molto sulla ragionevolezza e sull’intraprendenza dei territori. Noi crediamo molto nell’intelligenza di ciascun territorio e sarebbe auspicabile che gli accorpamenti diventassero una realtà prima ancora delle decisioni del governo. E’ un percorso possibile che sta ai territori mettere in pratica».
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