Treni, scatta da domenica la seconda fase dei lavori tra Calolziocorte e Monza: ecco cosa cambia

Le corse dalla Valtellina fermeranno a Mandello. Soppresse alcune fermate a Osnago e Airuno. La rabbia dei pendolari.

Osnago

Dal 27 aprile al 21 giugno si svolgerà la seconda fase dei lavori di manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria tra Monza e Calolziocorte, su cui transitano le linee Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, S8 Milano-Carnate-Lecco e Milano-Carnate-Ponte San Pietro. Gli interventi, che sono finalizzati a potenziare l’infrastruttura e migliorare le performance di circolazione, comporteranno variazioni dei tempi di percorrenza.

Per consentire la regolarità del servizio durante i lavori, occorre sospendere temporaneamente alcune fermate delle linee che transitano lungo la tratta interessata. Resterà garantita la mobilità dei viaggiatori, con l’attivazione di servizi sostitutivi su bus e l’indicazione di itinerari alternativi.

In seguito al monitoraggio svolto durante la prima fase di lavori, avviata dal 18 marzo fino al 24 aprile, i provvedimenti inizialmente previsti per la seconda fase sono stati rimodulati. In particolare, è stato stabilito che i treni della Milano-Tirano in direzione Milano effettueranno regolarmente fermata a Mandello.

Sulla linea S8 la sospensione alternata delle fermate di Osnago e Airuno per i treni in direzione Milano, con una fermata ogni ora invece che ogni mezz’ora, non si attuerà su tutte le corse. I treni che circolano negli orari di punta della mattina e alcune corse serali effettueranno regolarmente tutte le fermate

Di seguito i dettagli sulle variazioni al servizio.

S8. Le corse in partenza da Lecco in direzione Milano non effettueranno alternativamente le fermate di Osnago (sospesa per le corse in partenza da Lecco al minuto .06 e in arrivo a Osnago al minuto .34) e Airuno (sospesa per le corse in partenza da Lecco al minuto .36 e in arrivo ad Airuno al minuto .51). Per i viaggiatori sarà attivato un servizio sostitutivo.

Effettueranno regolarmente fermata nelle stazioni le corse della fascia di punta della mattina e alcune corse serali.

Milano-Carnate-Ponte San Pietro. Le corse in direzione Milano non effettueranno la fermata di Arcore. Da e per Milano i viaggiatori potranno utilizzare le corse della linea S8.

Milano-Lecco-Sondrio-Tirano. Alcune corse subiranno lievi variazioni d’orario; saranno previste limitate sospensioni di fermata per singole corse. A differenza di quanto comunicato precedentemente, i treni verso Milano effettueranno regolarmente la fermata di Mandello. Domenica 27 aprile scatterà dunque la seconda fase della soppressione delle fermate ferroviarie di Airuno e Osnago, stavolta in direzione Milano. Il provvedimento resterà in vigore fino al 21 giugno e segue la prima tranche, in vigore dal 18 marzo al 24 aprile, che aveva interessato i treni in direzione opposta, verso Lecco.

La tabella di marcia degli interventi sulla tratta da parte di Rfi, proprietaria dell’infrastruttura, procede come da cronoprogramma.

Francesco Ninno, portavoce del Comitato Pendolari del Meratese, che aveva lanciato una petizione su Change.org, boccia senza mezzi termini l’intervento: «Tutto quello che è stato fatto fino ad oggi non è servito a nulla. Abbiamo i numeri alla mano per dimostrare che togliere le fermate non era necessario. I tempi di percorrenza non migliorano sensibilmente: a che pro creare disagi ai viaggiatori?».

E sottolinea come la seconda fase della soppressione, quella verso Milano, avrà un impatto maggiore rispetto alla prima: «Il disagio sarà molto più ampio, perché riguarderà pendolari più numerosi e che si muovono tutti negli stessi orari. Sarebbe utile ottenere da Trenord che a Osnago fermi almeno il treno delle 7.35».

Della questione si parlerà ampiamente questa sera nel corso di un incontro pubblico organizzato dai pendolari nello Spazio Aperto di Osnago in via Roma, dalle 21.

Preoccupazione per quello che attende i viaggiatori anche da parte del sindaco di Osnago, Felice Rocca, che denuncia la scarsa comunicazione da parte di Trenord: «Ad oggi non sappiamo nulla dei mezzi sostitutivi, né se i lavori siano puntuali. Viviamo in un’epoca di comunicazione, ma non ci viene comunicato niente. Il disagio coinvolgerà tutti i lavoratori del mattino, che dovranno riorganizzarsi con nuovi orari. La nostra richiesta è chiara ed è la stessa che abbiamo avanzato a suo tempo: garantire fasce protette per chi va a Milano e per chi torna da Lecco, e soprattutto un minimo di informazione ai cittadini».

Dello stesso avviso Gianfranco Lavelli, sindaco di Airuno: «È curioso che si scelga di eliminare due fermate in nome della puntualità, quando i treni viaggiano quasi sempre con 5-10 minuti di ritardo. Il risultato è che si costringono i viaggiatori a spostarsi da una stazione all’altra ma senza ottenere reali benefici».

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