Tragica morte di Cesare Doni,
domani i funerali a Missaglia
Potrebbe essere stato un malore a causare la morte dell’uomo di 76 anni, mercoledì scorso, mentre cercava funghi sopra Isola di Madesimo. È quello che ritiene sia accaduto Ermanno Cazzaniga, che, insieme anche a Sergio Valagussa, si trovava nei boschi con il pensionato
Potrebbe essere stato un malore a causare la morte di Cesare Doni, 76 anni, di Missaglia. È quello che ritiene sia accaduto Ermanno Cazzaniga, che, insieme anche a Sergio Valagussa, mercoledì si trovava nei boschi di Madesimo con il pensionato a cercare funghi. «Cesare - racconta - è stato trovato da soccorritori sotto al sentiero, una ventina di metri più in basso. Forse, ha accusato un malore ed è caduto. Per poi scivolare sugli aghi di pino». Per Cazzaniga, che da trent’anni andava a funghi insieme a Doni proprio nella zona di Madesimo, «Cesare non può avere commesso un’imprudenza. Eravamo in un posto che conosceva benissimo perché ci andiamo da anni. Il punto in cui passa il sentiero è ripido, ma di solito lì passiamos olo, senza cercare funghi. Inoltre, era una persona attenta e prudente, che pensava prima di agire». Per questo motivo, Cazzaniga è convinto che l’amico abbia avuto un malore che non gli ha lasciato scampo. «Quando lo abbiamo cercato, può darsi che sia io che Sergio gli siamo passati vicini ma non l’abbiamo visto. Poi sono intervenuti i soccorritori che, utilizzando la tecnologia, lo hanno trovato». Il corpo senza vita del missagliese è stato infatti rinvenuto dai soccorritori in una valle impervia, a quota 2.000 metri, in zona Case Raseri. Le ricerche, che sono cominciate quando gli amici hanno dato l’allarme, e si sono concluse con il ritrovamento attorno alle 17.
La notizia dell’improvvisa morte di Doni ha fatto il giro del paese già nella prima serata di mercoledì. A Missaglia, il pensionato era molto conosciuto, come racconta il parroco, don Carlo Pirotta. «Da molti anni, ossia da quando era andato in pensione, Cesare, sposato con Nazarena Sirtori, padre di tre figlie (Marta, Miriam, Maddalena) faceva il sacrestano. Era una persona di una generosità straordinaria. Per tanti anni, prima di fare il sacrestano, è stato anche allenatore delle squadre di calcio dell’oratorio. Era apprezzato da tutti per la sua generosità e per lo stile accogliente. I nostri rapporti erano davvero ottimi. Di lui - conclude il sacerdote possono soltanto dire che era una persona squisita».
E ricordi molto belli sono anche quelli di Enrico Beretta, storico consigliere comunale , che aveva avuto Cesare tra i suoi testimoni di nozze. «Era una persona che ha sempre partecipato a tutte le attività del paese e che ogni volta che c’era un’iniziata era pronto a dare una mano. Era anche un grande sportivo. In gioventù, aveva giocato a calcio. Poi, si era messo a disposizione per allenare i ragazzi dell’oratorio. Era una persona di grande umiltà e di una correttezza squisita». Ieri mattina, per il riconoscimento della salma, la famiglia ha raggiunto l’ospedale di Sondrio. Non appena il magistrato ha liberato la salma e concesso il via libera, la famiglia ha provveduto a organizzare il funerale. Le esequie si svolgeranno domani mattina alle 10 nella basilica di San Vittore.
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