Tornano a colpire i “No Vax”: scritte
contro i vaccini al cimitero di Imbersago

Con della vernice rossa spray hanno imbrattato tutta la facciata con varie scritte. Un’accozzaglia di luoghi comuni antiscientifici, alimentati da teorie “complottiste” senza aggancio alla realtà

Tornano a colpire gli attivisti No Vax. Questa volta hanno preso di mira il muro di cinta del cimitero di Imbersago di via Madonna del Bosco, che era stato ridipinto di fresco nelle scorse settimane. Con della vernice rossa spray hanno imbrattato tutta la facciata con varie scritte, molto dettagliate e che richiamano le loro credenze, espresse in modalità che vanno contro la legge e causano danno agli altri. Un’accozzaglia di luoghi comuni antiscientifici, alimentati da teorie “complottiste” senza aggancio alla realtà, ma tant’è, il danno è stato fatto. Sono corredate dal simbolo ormai noto della doppia W inscritta in un cerchio e del nome del gruppo, ViVi, e si tratta di almeno sei scritte diverse su altrettanti pezzi di muro della recinzione del camposanto. «Basta bugie su CO2, 5G e pandemie», «Credevano nella scienza dei vaccini, non hanno capito che è fatta da assassini» sono solo due esempi delle frasi scritte. Ma ce ne sono anche altre magari più legate alla stretta attualità: «Vaiolo 2a truffa nazista», con chiaro riferimento al recente allarme lanciato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, sulla possibile proliferazione del vaiolo delle scimmie che ha causato già decine di morti in Africa ed è comparso anche in un paio di paesi europei. Ed ancora «Vax = genocidio legalizzato. Reagisci o sarai ammazzato». Ci poi anche evidenti sgrammaticature che dice molto sul livello culturale di chi le ha tracciate: «Sanno tutti che il vax ha ucciso morti all’improvviso», e le credenze di questi soggetti accomunano vari argomenti e temi senza collegamento tra loro ma che in un modo o nell’altro sono diventati di dominio comune per essere comparsi su media e social: «Chi vuole Ag 2030 è chi vuole vaxare per uccidere e ammalare».

Scritte simili sono comparse in passato alle scuole medie di Cernusco, al liceo Agnesi di Merate, alla materna di Sartirana, alla stazione di Osnago, ai cimiteri di Merate e San Zeno di Olgiate. Il gruppo, chiamato dei Guerrieri Vivi, secondo la Direzione distrettuale antimafia genovese, è un’associazione segreta telematica che fa proselitismo online attraverso alcune chat Telegram, gruppi sui social network e utilizzando delle Vpn per non farsi intercettare ed individuare, ed istiga a compiere azioni dimostrative, magari non particolarmente gravi, raggiungendo un gruppo di circa un migliaio di individui in tutta Italia. Le prime indagini sono partite proprio da Genova perché era stato minacciato Matteo Bassetti, direttore della clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova, assunto a notorietà durante la pandemia Covid.

© RIPRODUZIONE RISERVATA