Synlab, dopo il cyberattacco riprendono alcuni servizi, ma restano i disagi

I centri Synlab di tutta Italia stanno riprendendosi lentamente dopo il devastante attacco definito dall’azienda “cybercriminale” del 18 aprile scorso. Al Polidiagnostico Synlab San Nicolò - Como e Lecco, molti servizi sono ripresi. Compresi quelli dei centri prelievi di Lecco corso Carlo Alberto 76/B (orario prelievi 7- 10; orario informazioni 10:00- 11:45); di Lecco, via Perazzo 11 (orario prelievo 7-10; ritiro referti 10.00-11.30), e di Barzanò in via IV Novembre, 26 (stessi orari). I centri prelievi, operativi dal lunedì al sabato dalle 7 alle 10, non riescono ancora a svolgere tutti gli esami, ovvero quelli più specifici, ma praticamente tutti quelli di routine. Al numero 340-0027807 dato operativo per la sede di Lecco dalle 7 alle 18,30 oggi alle 17,23 non ha mai risposto nessuno alle nostre telefonate. Poco male, al 331-3625520, invece, dopo un paio di tentativi rispondono con grande cortesia e ci informano che il centro prelievi è operativo, ma, appunto, non per tutti gli esami: «Il centro prelievi è operativo ma non del tutto – risponde un cortese operatore -. Gli esami di routine riusciamo a eseguirli. Gli altri no. Non si possono però prenotare in anticipo. Facciamo accesso diretto dalle 7 alle 10 dal lunedì al sabato. Ci sono i colleghi di laboratorio che vi dicono quel che potete fare o no».

Poi, però, sempre con grande gentilezza chi è al telefono ci fa leggere gli esami del sangue di cui avevamo bisogno e che sono in gran parte di routine per un controllo ematico che valuti lo stato di salute generale e del cuore. Li leggiamo tutti, come nella simulazione fornitaci da un cardiologo, e siamo consolati dal fatto che «emocromo, creatinina, elettroliti, glicemia, Hb glicata, colesterolo frazionato, trigliceridi, transaminasi, tempo di protrombina, d-dimero? Sì li possiamo fare tutti. La aspettiamo». Insomma, pian piano si torna alla normalità, ma i disagi che Synlab sta affrontando per l’attacco informatico del 18 aprile scorso, a più di dieci giorni dall’accadimento, sono ancora enormi. E non solo per i pazienti, ma anche per i suoi lavoratori e per le aziende partner della grande azienda sanitaria. C’è, infatti, tutto il tema dei prelievi effettuati ma non ancora consegnati ai laboratori per mancanza di un sistema informatico che li possa accettare e poi refertare. Però alle aziende che collaborano Synlab ha fatto sapere che i campioni istologici, quelli citologici agoaspirati, quelli citologici agoaspirati su vetri fissati, per Pap test in fase liquida, per Pap test convenzionale, rimangono tutti stabiliti per 30 giorni. Mentre i campioni per citologico urinario rimangono stabiliti per 10 giorni come pure i campioni per citologico espettorato. I campioni per breath test (urea e lattosio) rimangono stabili fino a 3 mesi se conservati a temperatura ambiente evitando diretta esposizione alla luce solare. Insomma: istruzioni per l’uso che servono comunque a far capire anche ai pazienti che i tempi di attesa non saranno velocissimi. Ma i campioni già ritirati da Synlab perché consegnati? L’azienda ha già provveduto a mettere in sicurezza i campioni di siero per i test immunochimici conservati a 4/8 gradi, centrifugati in provette con gel separatore, in modo da renderli stabili per diversi giorni. I campioni congelati mantenuti almeno a -20 gradi saranno stabili per alcune settimane. I campioni di urina per la clearance della creatinina (valore per valutare la salute dei reni), e i campioni per esami di medicina del lavoro saranno stabili per alcune settimane.

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