Svolta per Vismara
Verso l’acquisizione
da parte di Amadori
L’intesaL’azienda pronta a rilevare la maggioranza
del salumificio di Casatenovo, che ha 200 dipendenti
Un accordo della Pini di Grosotto con la Ferrarini
Vismara, storica realtà brianzola che fa parte del Gruppo Ferrarini dal 2000, e che dà lavoro a duecento persone nello stabilimento di Casatenovo, nei prossimi giorni verrà con ogni probabilità acquisita da Amadori.
Il nome di Amadori, insieme a quello della valtellinese Pini, che acquisirà la maggioranza del gruppo Ferrarini, è uscito in un incontro avvenuto nei giorni scorsi alla presenza delle sigle sindacali, a Reggio Emilia nella sede del gruppo Ferrarini Spa che, attualmente, è in concordato preventivo. La notizia rimbalza da fondi sindacali della città emiliana.
Dopo 19 anni le strade dei due marchi del settore degli insaccati - la Vismara e la Ferrarini - sembrano destinate e separarsi con questa doppia acquisizione. L’intera operazione mette in sicurezza entrambe le aziende: il gruppo emiliano è infatti in concordato preventivo, la scadenza della procedura concordataria era prevista per ieri, ma l’appuntamento per presentare il piano in tribunale, alla luce di queste novità, è ora slittato al 25 febbraio.
Garanzie di continuità
Pini e Amadori sono due realtà industriali, tali quindi da dare maggiori garanzie di continuità sia sotto il profilo produttivo che, di conseguenza, occupazionale. «Quella che si sta delineando - diceva Massimo Sala della Flai Cgil a margine di uno degli incontri che hanno preceduto l’operazione - è una prospettiva di continuità per la produzione e il lavoro: si può aprire infatti un discorso molto interessante per non disperdere il patrimonio rappresentato dalle aziende del gruppo».
La volontà dei due soggetti che rilevano le quote sarebbe quella di rilevare anche gli impianti per portare avanti da un lato l’esperienza di Ferrarini e dall’altro di Vismara.
Quanto al ramo valtellinese dell’accordo, già ufficializzato a differenza di quello brianzolo, coinvolge il Gruppo Pini, prima realtà europea nel mondo della macellazione suina, con un fatturato superiore al miliardo e 600 milioni di euro. I dettagli dell’operazione non sono ancora stati rivelati, ma è chiaro sin d’ora che l’intesa, oltre a garantire continuità occupazionale senza delocalizzazione produttiva, fa nascere un piano unico nel settore.
Un percorso che consentirà alla Ferrarini di potere crescere grazie a un investitore strategico con la capacità di supportare la produzione degli oltre 900mila prosciutti stagionati nello stabilimento di Lesignano dè Bagni in provincia di Parma e degli oltre 1,5 milioni di prosciutti cotti prodotti all’anno. Allo stesso momento il Gruppo Pini avrà la possibilità, attraverso la struttura commerciale internazionale di Ferrarini, di allargare la distribuzione della bresaola nei principali mercati mondiali. Un obiettivo, quest’ultimo, che appare perfettamente in linea con lo sviluppo del tipico prodotto valtellinese, che oltre a crescere in termini di produzione e fatturato - come rilevato di recente dal Consorzio - è sempre più internazionale.
Nuove risorse
L’operazione avverrà attraverso l’apporto di nuove risorse finanziarie nell’ambito di un concordato con continuità aziendale diretta. «Sono molto soddisfatta - dichiara la presidente di Ferrarini spa, Lisa Ferrarini- dell’accordo raggiunto. Si creano per le nostre aziende delle fantastiche opportunità a livello internazionale, con la possibilità di sviluppare prodotti di altissima qualità testimoni del Made in Italy».
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