Suor Simona e la nomina in Vaticano:
«Fin da giovane grandi capacità»

Il racconto di padre Dario Rampin, dei Missionari della Consolata di Bevera: «Da subito avevo visto in lei grande intelligenza. Direi che lo Spirito Santo ha lavorato bene». Anche il parroco e il sindaco di Missaglia orgogliosi della nomina: «È in gamba»

«Con questo spirito, diventerai madre generale». È quello che padre Dario Rampin, dei missionari della Consolata di Bevera, aveva pronosticato a Simona Brambilla quando, nel 1987, da ragazza frequentava l’istituto di Castello Brianza e aveva manifestato l’intenzione di prendere i voti. A distanza di 38 anni, riconosce oggi mentre è a Rovereto, «ci ho visto giusto dal momento che è stata superiora generale dell’Istituto Suore Missionarie della Consolata per due volte e ora è stata chiamata da Papa Francesco a prefetto del Dicastero per la vita consacrata e le Società di vita apostolica».

Quando padre Rampin l’ha conosciuta, Simona era un’infermiera professionale di 22 anni, che lavorava all’ospedale Mandic di Merate. «Era una giovane molto determinata, carica di umanità. Aveva una vocazione nata da una devozione totale per il Signore. Oltre che nel suo lavoro, si prodigava molto anche nel volontariato nel momento in cui scopriva che c’era un particolare compito da svolgere. Diceva che negli ammalati riusciva a vedere Cristo. Per questo - conclude padre Dario - quando ho saputo che Papa Francesco l’aveva scelta, non mi sono meravigliato. Da subito avevo visto in lei grandi capacità umane e intelligenza. Direi che lo Spirito ha lavorato bene».

La notizia della nomina di suor Simona ha riempito di gioia anche don Carlo Pirotta, parroco di Missaglia, che ha incontrato la religiosa poche settimane fa, in occasione delle feste natalizie, quando è tornata in Brianza dalla madre, che vive nella frazione di Contra. «Suor Simona è una donna di grande competenza, professionalità ed è certamente all’altezza dell’incarico ricevuto. Mi ha irritato molto leggere su alcuni blog clericali che Papa Francesco l’abbia scelta solo perché si tratta di una donna. Conosco personalmente suor Simona e sono felicissimo della scelta fatta dal Santo Padre: è una persona pacata, serena, consapevole dei problemi che la Chiesa deve affrontare ma allo stesso tempo lungimirante e capace di guardare oltre il qui e ora».

In qualità di prefetto del Dicastero per la vita consacrata dovrà occuparsi di promuovere, vigilare e tutelare gli istituti di vita consacrata e società di vita apostolica, approvandone statuti, curandone il rinnovamento spirituale, gestendo crisi, formazione, rapporti con le diocesi e questioni amministrative. «Sono certo - conclude il sacerdote - che Papa Francesco l’ha conosciuta nel ruolo di segretario dello stesso dicastero, l’ha apprezzata e ha capito che è in gamba».

La nomina della religiosa di Maresso ha riempito d’orgoglio anche il sindaco Paolo Redaelli, che se la ricorda quando, seppure divisi da qualche anno d’età, frequentavano entrambi l’oratorio. «Sono davvero onorato che una nostra concittadina sia arrivata a un tale livello all’interno della Chiesa. È il giusto riconoscimento per una persona fantastica che si è sempre fatta apprezzare da tutti», le parole del primo cittadino.

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