Sfrecciano con le moto di notte per le vie di Merate: convocati i genitori

Genitori convocati dal comando di polizia locale per invitarli a fare in modo che i figli smettano di scorrazzare nel cuore della notte in centro città in sella alle moto. Sono poco meno di una decina, per la maggior parte residenti fuori Merate, i papà che nel corso dell’ultima settimana sono stati invitati a presentarsi al comando di polizia locale. Varcata la soglia, il timore di avere commesso chissà quale reato è svanito quando si sono seduti davanti al comandante Davide Mondella.

Il numero uno degli agenti di Palazzo Tettamanti gli ha infatti spiegato di averli convocati perché i rispettivi figli erano stati visti sfrecciare nel cuore della notte a bordi di moto e scooter nelle vie del centro, impennando e compiendo prodezze certamente da evitare su una strada urbana. Con l’aggravante di provocare anche chiasso in ore solitamente riservate al riposo.

Al primo gruppetto di quattro genitori convocati martedì scorso, se ne sono aggiunti altrettanti l’altro giorno e un nono ieri.

«La nostra è stata semplicemente un’attività di sensibilizzazione - spiega il comandante Mondella. Ci sono infatti state lamentele da parte dei residenti. Il centro città è costantemente monitorato. Grazie all’uso delle telecamere, siamo riusciti a risalire ai genitori dei ragazzini e convocarli. Per la maggior parte, infatti, si tratta di minorenni. Le moto, di conseguenza, sono intestate ai papà».

A tutti, Mondella si è semplicemente limitato a fare una serie di raccomandazioni, poiché nessuno ha presentato una querela. A suo dire, alla chiacchierata sono subito seguiti riscontri positivi. «Al secondo giro di inviti sono arrivati genitori di altri ragazzini. Evidentemente perché quelli richiamati la prima volta hanno cambiato atteggiamento». Un linea morbida che la polizia locale ha adottato su invito dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mattia Salvioni.

«Siamo intervenuti - spiega il primo cittadino - perché le segnalazioni erano continue. - Abbiamo però preferito un approccio diverso. Abbiamo cercato il dialogo, chiamando le varie persone interessate. Sono convinto che spesso parlare serva molto più di qualsiasi provvedimento. Abbiamo fatto la stessa cosa anche quando si è trattato di intervenire per il distributore di alimenti che funzionava h24 in piazza Vittoria. Pensiamo che parlare con le persone sia il modo migliore di risolvere determinati problemi».

C’è tuttavia chi non ha gradito la convocazione. Non solo perché, complice il periodo di Ferragosto e le ferie del comandante, ha dovuto attendere tre settimane tra l’invito degli agenti e l’appuntamento con il comandante. Ma anche perché ritiene che il figlio non adotti comportamenti spericolati alla guida della moto. E che, di conseguenza, la polizia locale non abbia sempre centrato l’obiettivo.

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