Scuola: prove Invalsi, Sondrio svetta e Lecco cerca di recuperare
L’onda lunga della didattica a distanza del periodo Covid che ha caratterizzato il secondo quadrimestre dell’anno scolastico 2019/2020, buona parte dell’anno scolastico successivo e ancora qualche periodo del 2021/2022, dovrebbe essere ormai un ricordo. O meglio le prove Invalsi che in questi giorni sono in corso nelle quinte superiore, dovrebbero dare risultati migliori rispetto a quelle dello scorso anno, dove già in parte si percepiva un recupero rispetto agli Invalsi targati 2022.
Sondrio svetta sul fronte delle eccellenze in quinta superiore con il 23,2% di voti massimi negli Invalsi 2023 contro la media italiana del 13,3%. Lecco invece si piazza sotto con il 10,9%.
In terza media però Lecco si allinea e pareggia la media nazionale del 20,1% sul fronte delle eccellenze, mentre Sondrio ha risultarti ottimi con il 31,5%.
Bassa la dispersione scolastica implicita in terza media con il 5,4% a Lecco e il 5,9% a Sondrio contro il 13,8% nazionale,
In quinta superiore invece la dispersione scolastica in Italia è dell’8,7%, assente o quasi su Lecco con lo 0,8% e pari al 2,5% a Sondrio.
«Nel 2021 c’è stato un calo generale di un paio di punti percentuali, nel 2022 è partito il recupero e lo scorso anno ci siamo allineati a prima del Covid, con tutte le differenze caso per caso, e gli Invalsi di quest’anno dovrebbero dimostrare una crescita», spiega Gian Luca Mandanici, preside dell’istituto Fiocchi e reggente al Viganò di Merate.
La didattica a distanza ha lasciato tanti strascichi ma il recupero sarebbe ormai dietro l’angolo, anche se le difficoltà continuano a farsi sentire.
«Le prove Invalsi sono importanti perché restituiscono il livello di preparazione degli studenti in varie classi, in seconda e quinta elementare, in terza media, in seconda e quinta superiore, e permettono di fotografare il livello di apprendimento - dice Raffaele Cesana, docente responsabile del settore orientamento per l’ufficio scolastico provinciale -. La didattica a distanza qualche problema lo ha lasciato, negli ultimi anni il 7% degli studenti che escono da una scuola superiore, con un diploma, incontrano difficoltà all’università e lasciano gli studi, Un dato che non sempre emerge e che non viene affrontato come dovrebbe».
Nelle ultime ore sono iniziati i test di italiano, seguiranno matematica e inglese, e dovranno concludersi entro il 27 marzo. I risultati non fanno media con i voti per l’ammissione all’esame di maturità, ma per essere ammessi bisogna sostenere gli Invalsi.
In seconda superiore le prove saranno dal 13 al 31 maggio, in terza media dal 4 al 30 aprile. Le seconde elementari il 7 e 9 maggio, le quinte elementari il 6, 7 e 9 maggio.
Stando ai dati generali, a livello nazionale, delle prove Invalsi del 2023, in seconda elementare il 69% degli alunni ha almeno il livello base e così il 64% in matematica.
In quinta elementare il 74% ha almeno il livello base in italiano, il 63% in matematica, l’87% in inglese lettura e l’81% in comprensione di un testo in inglese.
In terza media il 14,6% degli alunni ha il livello 1 in italiano e il 23,9% il livello 2, ovvero il 38,5 ha una preparazione molto carente, non sufficiente. Solo il 10,1% ha invece un livello ottimo. In seconda superiore il 14,4% ha il livello 1 in italiano e il 27,4% il livello 2 che porta al 41,8% insufficiente, e solo l’8,7% è eccellente.
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