Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 01 Luglio 2020
San Michele, le certezze dopo il Covid
«Due ponti distinti e stazioni salve»
Dopo quattro mesi di limbo, è ripresa la discussione sul futuro del cavalcavia
Riprende dopo quattro mesi di limbo l’esame dei progetti per i nuovi ponti sull’Adda.
Era la fine di febbraio quando dovevano iniziare i confronti fra le parti coinvolte, ma lo scoppio dell’epidemia ha congelato tutto. Fino a ieri, quando c’è stata una riunione on line per riprendere in mano il filo della matassa: «Oggi tutti i soggetti interessati dalla realizzazione dei nuovi ponti sull’Adda si sono ritrovati per fare il punto della situazione in una videoconferenza convocata da Rfi - spiega l’assessore alle infrastrutture ed ai trasporti di Regione Lombardia, Claudia Terzi - Si è trattato di un incontro interlocutorio, ma utile per illustrare le diverse posizioni in campo». Quindi almeno Regione, Rfi, Province di Bergamo e Lecco, Paderno e Calusco, parco Adda Nord e Soprintendenza hanno potuto confrontarsi, seppure on line.
L’azienda dei treni guidata da Maurizio Gentile ha infatti abbastanza fretta di procedere, tanto che almeno per il restauro del San Michele sta procedendo a tambur battente per rispettare la scadenza che si è data del prossimo settembre, e nel frattempo sta perfezionando gli accordi con l’amministrazione municipale di Paderno.
Ma non vuole neppure ritrovarsi nella palude per quanto riguarda i nuovi attraversamenti. Proprio Rfi ha ribadito quelli che ritiene due punti fermi da cui non derogare: «La permanenza delle attuali stazioni ferroviarie di Calusco e Paderno d’Adda e la necessità di realizzare due ponti distinti, uno per il traffico su gomma l’altro per quello su ferro, in modo da consentire una gestione infrastrutturale più efficiente dei due diversi flussi».
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