Salvini a Merate: «Sulla mia scrivania
c’è anche il ponte di Paderno»

«Il 10 giugno - ha detto ieri sera il vicepremier - conto di tornare qui a Merate e parlarne con il sindaco Panzeri». A patto che, dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno, la squadra di Massimo Panzeri sia ancora al governo

«Sulla mia scrivania c’è anche il ponte di Paderno, visto che ormai ho un master in ponti. Il 10 giugno conto di tornare qui a Merate e parlarne con il sindaco Panzeri». È questo l’impegno che il vice premier Matteo Salvini ha preso ieri con gli elettori di Merate. A patto che, dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno, la squadra di Massimo Panzeri sia ancora al governo.

Nel sostenere la candidatura del candidato di Prospettive per Merate, Salvini non ha risparmiato i complimenti. «È un sindaco concreto, che mi ha messo in mano tutto quello che ha fatto con la sua squadra in questi cinque anni. Decine di milioni di opere realizzate. Da viale Verdi alla palestra al lago. Tanti progetti per la Merate di domani. Agli altri lasciamo le chiacchiere e le polemiche. Con Panzeri è garantita la concretezza perché con lui prima vengono i meratesi e poi tutto il resto».

Oltre che per sostenere la ricandidatura del sindaco della Lega, Salvini ha presentato anche il suo libro, “Controvento”. Ma ha parlato soprattutto di quello che la Lega sta facendo al governo. A cominciare dalle azioni decise dall’Europa, che rischiano di costare care agli italiani. «Domani (oggi, ndr.) a Roma nel consiglio dei ministri porteremo un decreto che semplifica la vita di milioni di italiani. L’Europa ha messo una tassa sulla casa, una casa green, che potrebbe costare mediamente 50 mila euro a ogni famiglia. Il nostro decreto va a regolarizzare e sanare tutte le piccole irregolarità. L’Europa tassa e il nostro governo libera».

Salvini ha poi detto chiaramente di no alla guerra. «L’Europa nasce per garantire pace. Quando Macron dice che non esclude che manderemo soldati a combattere in Ucraina, da ministro e vice presidente del consiglio e genitore dico no all’invio degli italiani a combattere e morire in Ucraina. Parlano di fare debito europee per comprare nuove armi. Piuttosto facciamolo per difendere i nostri ospedali. Come quello di Merate».

Quindi l’accenno al ponte di Paderno. E anche alla variante della Lecco-Bergamo. «Da quanti decenni se ne parla? Ce ne stiamo occupando come ci stiamo occupando anche di altri lavori, come la variante di Tirano, per chi va a sciare e poi resta in colonna sei ore». Il vice premier ha citato i tanti investimenti fatti in Lombardia e sottolineato che la «Lombardia torna a correre perché su cinque ministri della Lega ci sono cinque ministri lombardi».

Non poteva mancare un accenno agli immigrati. «Il problema non è il colore della pelle ma siccome abbiamo i nostri delinquenti non possiamo riempirci dei delinquenti di tutto il mondo». Per concludere, dopo avere smentito di essere «una spia in incognito di Putin», Salvini si è augurato che negli Usa «vinca Trump e i Repubblicani, perché quando vincono i Democratici scoppiano guerre in giro per il mondo».

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