Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 06 Aprile 2016
Risolto il giallo della rapina di Garlate
«Il figlio voleva uccidere la madre»
I carabinieri non hanno dubbi ma non sciolgono ancora le riserve sul movente dell’aggressione - Alborghetti «senza macchia: due lavori, niente vizi» - Ora è sotto choc, neppure l’avvocato è riuscito a parlarci
Di una cosa i carabinieri sono certi: Fabrizio Alborghetti, quando è entrato nell’abitazione della madre, trenta minuti dopo la mezzanotte di martedì, voleva uccidere la madre soffocandola con il nastro adesivo e la pellicola per alimenti.
Il movente resta avvolto nel mistero, almeno per il momento, ma sulla volontà del garlatese, 51 anni, una vita specchiata, due lavori per mantenere la famiglia, la moglie e i tre figli, di mettere fine a quella della madre, di vita, non hanno dubbi. Restano aperte tutte le ipotesi, tra le quali quella di un raptus, concetto di fronte al quale molti psichiatri storcono il naso.
Per questo sarà importante capire cosa avrà da dire Alborghetti, accusato di tentato omicidio aggravato e ristretto in una cella del carcere di Pescarenico, al giudice che domani o al più tardi venerdì lo interrogherà. E che - non è affatto un’ipotesi peregrina - potrebbe disporre una perizia psichiatrica.
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