Risarcimento ai pendolari

Vince la “Class Action”

Trenord condannata a risarcire con 300 mila euro i passeggeri

Riceveranno 100 euro a testa: «E’ la prima volta, risultato importante»

Cassago

«Lo dico da molto molto tempo che la sola via credibile sono le class actions»: così Marco Molgora, pendolare da sempre e ex sindaco di Osnago, commenta la notizia del maxi risarcimento a cui è stata condannata Trenord dalla Corte di Appello di Milano.

Si tratta di 300 mila euro che andranno a 3.018 pendolari, tra cui vari lecchesi, che hanno aderito alla class action promossa da Altroconsumo per i disagi del dicembre 2012, causati dall’introduzione di un software non abbastanza testato. I pendolari saranno risarciti con 100 euro a testa, ma non è questo che conta, si tratta infatti della prima class action che in Italia porta ad un risultato utile per migliaia di persone che sono rimaste danneggiate dalla decisione di una società.

In primo grado i pendolari erano soccombenti, il tribunale aveva dato ragione a Trenord, società pubblica di proprietà di Regione Lombardia e Trenitalia che gestisce il trasporto ferroviario lombardo. «In quindici giorni da incubo, eravamo a dicembre 2012, gravissimi disservizi avevano investito gli utenti Trenord. È bene ricordarli: sistema di trasporto su rotaie in tilt, treni cancellati, sovraffollati, corse dirottate, ritardi, mancanza di informazioni.

Una catena di avvenimenti che aveva seppellito i diritti di chi viaggia in treno, gettando circa 700 mila pendolari lombardi nel caos», ricorda Altroconsumo, che ora grida vittoria.

Secondo la Corte d’Appello di Milano «non v’è dubbio che Trenord abbia causato, per inefficienza nell’organizzazione, disservizi e disagi tali da coinvolgere migliaia di viaggiatori, in forma continuativa, per un periodo di tempo prolungato (dal 9 al 17 dicembre 2012), costringendoli a subire i ritardi prolungati, cancellazione di corse, trasbordi da un convoglio all’altro, modifiche di itinerari, condizioni di sovraffollamento dei convogli, senza neppure garantire forme di assistenza minime o diramare informazioni sui tempi di attesa o su eventuali percorsi alternativi».

Prima volta in Italia

La sentenza ha riconosciuto che in tale situazione agli utenti danneggiati spetta un risarcimento ulteriore e aggiuntivo all’indennizzo automatico previsto dal regolamento di servizio e già versato da Trenord, il cosiddetto bonus.

E’ stato quantificato in 100 euro per ciascun aderente, a titolo di danno non patrimoniale.

Altri 3 mila aderenti alla class action non riceveranno nulla perché il danno è stato ritenuto prescritto, in materia di trasporti il codice civile dà un termine di 1 anno e molti non hanno aderito in tempo. «“Per la prima volta in Italia una class action introdotta a tutela dei diritti di migliaia di consumatori sfocia in un risultato positivo, tangibile e concreto, a beneficio di migliaia di pendolari vittime di gravi inefficienze nei servizi pubblici.

E’ un risultato importante e un precedente positivo per tutti gli utenti di servizi di trasporto», ha commentato il presidente di Altroconsumo, Paolo Martinello.

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