Reti elettrificate per arginare il lupo

nei boschi del parco del Curone

Obiettivo: togliere il “cibo facile” proteggendo

le pecore e altri animali da allevamento

Missaglia

Reti di protezione elettrificate per difendere gli animali dall’attacco del lupo, ma anche suggerimenti per evitare di servire al predatore “cibo facile”, invitandolo quindi a prolungare la sua permanenza nei boschi della Brianza meratese.

Di questo e molto altro si è parlato nel corso dell’incontro che il parco di Montevecchia e del Curone, guidato dal presidente Marco Molgora, ha organizzato per l’altra sera.

Da una parte, i rappresentanti di una decina di aziende di allevatori, giustamente preoccupati delle conseguenze che futuri assalti potrebbero causare alle loro attività imprenditoriali. Dall’altra, i tecnici della Regione, che hanno cercato di inquadrare dal punto di vista scientifico e naturalistico il fenomeno dell’espansione del lupo ma anche di fornire suggerimenti per una pacifica convivenza.

«La principale preoccupazione degli allevatori - afferma il presidente Molgora - è stata capire che cosa accadrà, se il lupo resterà qui. Gli esperti hanno spiegato che la permanenza del lupo in zona è legata alla facilità con cui trova cibo. Fino ad ora, proprio perché nessuno sapeva che era qui, il lupo ha avuto vita facile e si è cibato anche delle pecore. È però evidente che, d’ora in poi, grazie al kit di protezione elettrificato messo a disposizione dalla Regione, al ricovero degli animali negli ovili o nelle stalle di notte, e alla eliminazione di altre situazioni, per il lupo le cose diventano più difficili».

L’articolo completo sul giornale in edicola domani, giovedì 14 gennaio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA