Rapina a Merate, il titolare della tabaccheria: «E’ la terza aggressione in sei mesi»

Merate

A quattro giorni dalla rapina da 8 mila euro ai danni della tabaccheria di via Sant’Ambrogio, a Merate, il colpo resta senza un nome né un volto. Ma mentre le indagini da parte dei carabinieri proseguono, emerge un dato che inquieta: in sei mesi, da quando ha rilevato l’attività, quella di giovedì scorso è stata la terza aggressione subita da Ivan Lombardi.

Le prime due, fortunatamente, non sono andate a segno. «La prima risale a settembre – racconta. – Era attorno a mezzogiorno quando un ragazzo con passamontagna e carnagione mulatta è comparso sulla porta. Stava entrando con le mani in tasca, a prendere qualcosa. Ero in cassa e l’ho visto. In un istante ho impugnato una spranga che avevo vicino a me e quello è fuggito».

La seconda, più recente, risale al periodo tra novembre e dicembre. «Erano le 19, stavo chiudendo. Una volta uscito, vicino al parcheggio, sotto il porticato sulla sinistra, ho visto due ragazzi con il passamontagna. Mi aspettavano vicino alla mia macchina. Mi sono fermato alla luce, ho chiamato i carabinieri e atteso che arrivassero. Così, quei due, che probabilmente volevano rapinarmi, se ne sono andati».

Giovedì scorso, però, il rapinatore è riuscito nel suo intendo e dopo una veloce colluttazione con Lombardia, è fuggito con un bottino di 8 mila euro.

«Così - sostiene il tabaccaio trentenne - non va bene. Se in sei mesi è successo tre volte, statisticamente vorrebbe dire sei volte in un anno. Non è possibile. È evidente che i rapinatori sanno che qui non ci sono telecamere e neppure controlli».

Proprio partendo da questo fatto, la minoranza di Prospettive per Merate sta lavorando a un’interrogazione che presenterà al più presto al gruppo del sindaco Mattia Salvioni.

«Il recente progetto di ampliamento del sistema di videosorveglianza che l’amministrazione Salvioni dava già per fatto - commenta il capogruppo Massimo Panzeri - non è stato giudicato finanziabile da Regione Lombardia. Sembra che il sindaco abbia già detto che il Comune procederà comunque. Questo significa anzitutto che dovrà raddoppiare lo stanziamento previsto. Siccome nel piano che era stato sottoposto al vaglio regionale sono previste telecamere in via Volta, via Agnesi, via XXV Aprile a ridosso della pista di pump track di Sartirana e nella zona tra via Montegrappa e via Careggio, chiederemo di inserire nell’elenco anche via Sant’Ambrogio, che invece l’amministrazione Salvioni non aveva preso in considerazione».

Secondo l’ex sindaco, «visto quello che è accaduto e il fatto che in quella zona ci sono attività commerciali, residenze e luoghi sensibili, a cominciare dalla chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, riteniamo opportuno che il sistema di videosorveglianza venga potenziato e ampliato prevedendo la copertura anche di quell’area. Dal nostro punto di vista, l’installazione di telecamere in quella via, dopo i recenti episodi, rappresenta una priorità».

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