Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 14 Febbraio 2017
Pneumologia al Mandic,
lettera in Regione
I sindaci di Airuno, Merate e Casatenovo hanno scritto all’assessore regionale per accelerare i tempi Riagganciandosi alla sua recente visita i primi cittadini sollecitano il trasferimento dell’Inrca di Casatenovo
Lettera dei sindaci a Regione Lombardia per accelerare i tempi per l’apertura di un reparto di pneumologia al San Leopoldo Mandic di Merate.
A nome di tutti i colleghi, qualche giorno fa, Adele Gatti, sindaco di Airuno, in qualità di presidente dell’ambito distrettuale di Merate, e i primi cittadini di Merate e Casatenovo, Andrea Massironi e Filippo Galbiati, hanno infatti preso carta e penna e scritto all’assessore regionale al welfare Giulio Gallera.
Questione sul tavolo da anni
Riagganciandosi alla sua recente visita a Lecco e quindi a Merate, dopo averlo ringraziato per l’interessamento dimostrato verso la questione del trasferimento del reparto di pneumologia dall’Inrca di Casatenovo al Mandic di Merate, i sindaci lo hanno sollecitato a individuare a brevissimo una soluzione alla questione sul tavolo da almeno cinque anni.
«Con il trasferimento dell’unità complessa di pneumologia, oggi operante presso la sede Inrca di Casatenovo, si permetterebbe all’ambito meratese di migliorare ulteriormente il livello diagnostico-clinico e di assistenza per i propri cittadini con patologie di natura respiratoria», hanno spiegato.
Quindi, hanno ripetuto quanto già sostenuto nel corso dell’incontro. E cioè che «il reparto di pneumologia sarebbe allocato in uno spazio con tutti i requisiti di sicurezza e qualità» essendo stato il quinto piano del padiglione Villa «recentemente ristrutturato» proprio «grazie ad un finanziamento regionale». E che, «l’accordo consentirebbe di valorizzare ulteriormente l’importante ruolo dell’Inrca» sul territorio. Senza dimenticare che negli spazi liberati nell’edificio di via Monteregio a Casatenovo, a quel punto, potrebbe essere ospitato un presidio ospedaliero territoriale, collegato «ad un presidio sanitario territoriale».
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