Perché ha sparato?

Il ragazzo non collabora

In carcere il diciottenne incensurato. L’arma è risultata rubata in provincia dell’Aquila. Da chiarire in che modo ne sia entrato in possesso

MERATE

Del tutto ignote, ancora, le ragioni che i nella notte tra lunedì e martedì hanno spinto Giovanni Carlo Conti, 18 anni, incensurato, di Montevecchia, a premere il grilletto di una Smith & Wesson calibro 38 e sparare un colpo contro il muro del parcheggio sotterraneo dell’area Cazzaniga.
Al momento, anche se i carabinieri continuano a indagare per chiarire i contorni della vicenda che ha destato molto clamore, sembra possano essere escluse solo le ragioni passionali. Si indaga a tutto campo, senza escludere dunque anche la droga o le questioni patrimoniali.
A più di ventiquattr’ore dal fermo, infatti, il giovane, spaventato per le conseguenze del suo gesto, non ha ancora fornito tutte le spiegazioni che gli inquirenti stanno cercando. Anzitutto, al di là dei motivi, i carabinieri della compagnia di Merate vogliono capire dove il diciottenne si sia procurato la pistola, risultata rubata in un appartamento della provincia dell’Aquila. È evidente che per entrare in possesso dell’arma, il giovane debba essere in contatto con particolari ambienti.
I carabinieri stanno inoltre cercando di risalire all’identità dei ragazzi, alcuni dei quali stranieri, presenti al diverbio culminato con il colpo contro il muro, e fuggiti subito dopo lo sparo.
Alcuni sono già stati individuati ma i carabinieri stanno aspettando di avere il quadro completo prima di sentirli.
Una storia travagliata quella del diciottenne di Montevecchia. Cinque anni fa in un incidente d’auto a Merate in cui lui era rimasto illeso, aveva perso la vita la madre adottiva Adele Scaccabarozzi che era alla guida.

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