Cronaca / Merate e Casatese
Lunedì 01 Aprile 2019
Osnago: il ponte della provinciale
vietato ai camion più pesanti
Osnago: un’ordinanza fissa il divieto ai veicoli superiori alle 44 tonnellate
Non ci sono le condizioni di sicurezza sul sovrappasso vicino al depuratore
Dopo il sovrappasso di via Copernico, anche quello della strada provinciale 342 viene interdetto ai mezzi pesanti eccezionali sopra le 44 tonnellate. Lo stabilisce un’ordinanza emanata venerdì sera dal responsabile viabilità della Provincia di Lecco, Angelo Valsecchi, dopo la comunicazione di Rfi.
La richiesta a Reti Ferroviarie Italiane data dallo scorso agosto, ma la risposta è giunta solo negli ultimi giorni, anzi proprio venerdì, dopo ulteriori solleciti: era stato chiesto quali fossero le condizioni di sicurezza del sovrappasso e la risposta non è stata confortante. La lettera di Rfi chiede che non vengano concesse autorizzazioni al transito per veicoli sopra le 44 tonnellate, chiamati eccezionali ed al momento lungo la strada provinciale è stato messo un cartello che indica le limitazioni, nei prossimi giorni sarà predisposta la segnaletica più dettagliata e sarà data comunicazione a tutte le province lombarde.
I normali autotreni e tir possono comunque passare, a patto che non superino le 44 tonnellate. Si tratta del sovrappasso che corre a fianco del depuratore consortile di Osnago, tra la rotonda di via Olivetti con l’intersezione con via Lecco. Non è l’unica limitazione al transito in Osnago, qualche mese fa infatti l’amministrazione comunale prese un provvedimento simile, ancora più restrittivo, per il sovrappasso di via Copernico ed ha predisposto un’indagine dettagliata della salute del cavalcavia.
È infatti vietato il transito ai camion sopra le 30 tonnellate Il Comune ha affidato allo studio Mts Engineering di Lecco, dietro compenso di 16 mila euro, l’incarico di effettuare le indagini strutturali e le verifiche statiche sulla struttura. I tecnici devono fare rilievi geometrici e varie prove sui materiali, con prelievo di campioni cilindrici dai pilastri e dalle travi con prove di compressione.
Devono prelevare delle barre di armatura per fare prove di laboratorio e prove di durezza, mappare il degrado con verifica della carbonatazione, della penetrazione degli ioni di cloruro, e definire il quadro delle fessurazioni, oltre ad una indagine termografica. Servono anche indagini georadar, endoscopiche, la verifica della soletta e del manto stradale, prove di carico e verifiche strutturali per la valutazione del carico utile, il progetto di fattibilità tecnica ed economica per gli interventi di ripristino. «La limitazione non è conseguenza di cedimenti o altri accadimenti che possano far pensare a gravi e immediati problemi strutturali; ha natura preventiva e prudenziale», dice il sindaco Paolo Brivio.
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