«Nuovo ponte di Paderno: ancora troppe incertezze»

Il nuovo ponte di Paderno e la viabilità nel meratese sono stati al centro del dibattito parlamentare dell’altro giorno. Il ministro Matteo Salvini ha infatti risposto a un’interrogazione sul tema proposta da Fabrizio Benzoni di Azione, su invito del sindaco Giampaolo Torchio. Tre i quesiti posti al numero uno delle infrastrutture che, tuttavia, ha replicato in modo vago. Salvini, infatti, per quello che riguarda la progettazione del nuovo viadotto, si è limitato a prendere «atto della situazione ancora non definita» e «ha invitato a compiere celermente ogni azione utile al fine di accelerare le decisioni, per poter assumere le decisioni progettuali conseguenti e programmare la nuova opera quanto prima».

A fronte di tanta vaghezza, l’unico conforto è venuto dall’ascoltare la conclusione. Sempre Salvini ha assicurato che la questione del «raddoppio della linea ferroviaria tra le località di Calusco d’Adda e Paderno d’Adda e l’aumento della capacità rispetto alla viabilità esistente, con la previsione di un doppio senso di marcia» sarà oggetto di confronto con gli amministratori locali, anche al fine di «valutare opere compensative per mitigare gli effetti del traffico sul territorio circostante».

Proprio quello che, parlando della prossima chiusura del ponte di Brivio, aveva invocato anche il sindaco del paese fluviale, Federico Airoldi, ribadendo quanto da anni ripetono i sindaci Torchio e i colleghi del Meratese più vicini a Paderno. «Dopo le mozioni approvate dai consigli comunali dell’area meratese è bene che la questione del ponte di Paderno sia approdata nella commissione Trasporti della Camera» dichiara Eleonora Lavelli, segretario di Azione a Lecco. «Sono ancora tante le incertezze sull’opera: auspichiamo, però, che il ministero mantenga fede alla promessa di ascoltare maggiormente i territori e di realizzare un’opera che non abbia un impatto negativo dal punto viabilistico».

Lavelli osserva infatti che «il tema della viabilità è fondamentale per tutto il Meratese, che è uno snodo verso altre destinazione. Oggi, le strade passano per i centri urbani. Non è possibile che domani tir e auto continuino a passare per i centri dei paesi». Da qui la necessità di sfruttare l’occasione data dalla prossima realizzazione di un nuovo ponte sull’Adda a Paderno e dalla riqualificazione di quello di Brivio per «portare avanti un ragionamento serio sulla viabilità che riguardi tutta la zona. L’unico aspetto positivo della risposta di Salvini è stato l’accenno alle opere compensative. Occorre tuttavia che tali opere non vengano realizzate a pioggia ma secondo una logica complessiva. Logica che potrebbe impostare la Provincia di Lecco, con un piano integrato del traffico». Resta invece per ora senza risposte le sollecitazioni per individuare una soluzione ingegneristico-architettonica per il nuovo ponte di Paderno essere compatibile con la candidatura del ponte del San Michele a patrimonio dell’Unesco.

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