In tanti si sono riuniti questa mattina nella chiesa parrocchiale di San Vito Martire a Barzanò per salutare Fausto Cazzaniga di 48 anni, morto a seguito di un incidente in moto. Ultimo di quattro figli, risiedeva in via Prebone, nell’abitazione di famiglia che aveva condiviso con il padre.
Era single e non aveva più i genitori. Lascia i fratelli Pierangelo, Emanuela ed Egidio, oltre a tutti i parenti. Cazzaniga ha perso la vita venerdì 16 agosto ad Albaredo, in provincia di Sondrio, mentre si dirigeva in moto verso il Passo San Marco.
Dalle prime ricostruzioni l’allarme è scattato grazie ad alcuni pastori che, avendo notato un’anomalia nella recinzione dove erano al pascolo le loro vacche, si sono avvicinati per verificare cosa fosse accaduto e davanti ai loro occhi hanno purtroppo visto giacere il corpo del motociclista di 48 anni. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi ma per Cazzaniga non c’era più nulla da fare. Sembrerebbe che il centauro abbia fatto tutto da solo e sia uscito di strada finendo nella scarpata
.
Cazzaniga aveva comprato la motocicletta da pochi giorni e quello in Valtellina era la prima uscita fuori porta. Appassionato di moto, non saliva in sella da molti anni, dopo aver venduto il precedente mezzo per un altro incidente. Nei mesi scorsi, però, la decisione di riprendere con le due ruote: la nuova moto gli era stata consegnata solo sabato 10 agosto.
Cazzaniga lavorava da più di vent’anni come responsabile logistico presso l’azienda Voleno Vetri di Viganò. «In questi momenti potremmo farci tante domande - l’omelia del parroco Renato Cameroni -. Gesù, che è il figlio di Dio, ha patito ed è morto per dare a tutti noi la possibilità di credere alla vita. Il nostro Fausto ha visto Gesù e ha visto Dio. Ora è con loro, questa è l’unica cosa certa che ci resta. Tutto il resto ci accompagnerà fino all’ultimo giorno e solo la fede ci può salvare. Fausto è con tutti i suoi cari che l’hanno preceduto. Avrebbe potuto vivere ancora tanti anni, è vero. Dio ci spiega cosa significa amare e comprendere la vita insieme alle persone che ci sono care».
© RIPRODUZIONE RISERVATA