Missaglia: la causa persa per i lavori alla scuola primaria costa al Comune 370mila euro

L’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Redaelli ha dovuto approvare un debito fuori bilancio e dovrà aggiungere una cifra più consistente così da ottemperare a quanto disposto dalla sentenza della Corte d’Appello di Milano alla fine di gennaio

Missaglia

La causa persa dal Comune di Missaglia per i lavori sulla scuola primaria “Ernesto Teodoro Moneta” costerà alle casse comunali 370 mila euro. Per far fronte a tale spesa, durante l’ultima seduta del consiglio comunale, l’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Redaelli ha dovuto approvare un debito fuori bilancio. Alla cifra precedentemente accantonata in bilancio, l’amministrazione ne dovrà infatti aggiungere una assai più consistente così da ottemperare a quanto disposto dalla sentenza della Corte d’Appello di Milano alla fine di gennaio.

Nel corso della seduta di giovedì, il sindaco Paolo Redaelli ha fornito alcuni dettagli. «La somma totale - spiega - comprende interessi per 125 mila euro, pari al 34% del totale. Al netto delle spese di giudizio, il Comune deve all’azienda 190mila euro. Sommando tutto si arriva tuttavia ai 370 mila euro».

La vicenda risale al 2017, quando l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Bruno Crippa entrò in contrasto con l’impresa comasca per la scelta dei pannelli esterni da installare. Dopo anni di confronti, la questione è approdata in tribunale. Lo scorso marzo il giudice di Lecco aveva dato ragione all’azienda, ma l’amministrazione Redaelli, giudicando eccessiva la somma, aveva presentato ricorso.

Il gruppo consiliare di opposizione “Centrodestraunito Missaglia” ha dichiarato di non volere partecipare al voto. «Non intendiamo essere coinvolti e complici di questa vicenda, totalmente gestita, o meglio malgestita, dall’attuale maggioranza che è diretta continuazione della precedente, - hanno dichiarato i consiglieri di minoranza, guidati da Riccardo Meregalli, ricordando che l’attuale sindaco era assessore ai lavori pubblici nella precedente amministrazione. Secondo quanto emerso dalla consulenza tecnica d’ufficio, il progetto presentava molte carenze: dall’assenza della relazione geologica ai difetti nel progetto elettrico e termico, dalle carenze nelle facciate alla mancanza di documentazioni e certificazioni, fino a errori nelle quantità dei materiali e non conformità alle normative di sicurezza.

È inoltre mancato il contraddittorio con l’impresa appaltatrice. «Le sentenze non si commentano come le partite di calcio» ha concluso il primo cittadino , esprimendo rammarico per il fatto che durante il procedimento non sono state accettate le testimonianze né del direttore dei lavori né del responsabile unico del procedimento.

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