
Cronaca / Merate e Casatese
Lunedì 17 Febbraio 2025
Merate, offrì il lavoro alla moglie di un dipendente morto per Covid: «Una scelta di cuore che ci ha ampiamente ripagato»
Quando cinque anni fa il Covid ha strappato la vita a uno dei suoi operai, Pietro Terragni della Lei Tsu di Bellusco offrì alla vedova un lavoro e una vera opportunità di mantenere la famiglia e fu insignito del titolo di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica. Michela ancora oggi lavora nell’azienda e due dei suoi tre figli hanno scelto di svolgere proprio lì il loro stage scolastico
Merate
Non un gesto di compassione passeggera, ma una scelta che ha cambiato il destino di un’intera famiglia. Quando il Covid ha strappato la vita a uno dei suoi operai, lasciando una moglie e tre figli improvvisamente privi di sostegno economico, Pietro Terragni della Lei Tsu di Bellusco non si è limitato a offrire parole di conforto o un aiuto temporaneo. Ha fatto qualcosa di più profondo e lungimirante: ha teso una mano alla vedova, offrendole un lavoro e una vera opportunità di mantenere la famiglia. A cinque anni di distanza, quella decisione si è rivelata vincente per tutti: la donna ha trovato la sua strada professionale, i figli hanno potuto continuare il loro percorso di crescita, e l’azienda ha guadagnato una dipendente preziosa.
Per quel gesto, Terragni era stato insignito dal presidente Mattarella del titolo di cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica. Oggi, quella decisione si rivela ancora più significativa di quanto potesse apparire allora. «È stata una scelta di cuore che ci ha ampiamente ripagato», afferma oggi l’imprenditore meratese. La morte di Erminio Misani, storico operaio dell’azienda, aveva lasciato la moglie Michela sola con tre figli da mantenere. In quel momento, la famiglia Terragni non ebbe esitazioni: offrì alla donna un posto di lavoro nella loro azienda tessile. Una decisione che, come ricorda l’imprenditore, nacque spontaneamente dal forte legame che unisce l’azienda ai tutti i suoi dipendenti. «A Bellusco abbiamo una quarantina di operai. Molti sono con noi da tantissimi anni, altri lavorano con noi perché con noi hanno collaborato parenti e amici. Si può dire che la nostra sia quasi una famiglia allargata», spiegava allora, descrivendo il contesto in cui era maturata quella scelta.
Quando, passato il Covid, vennero premiati gli eroi del Covid, tra loro c’era anche Terragni. A distanza di cinque anni, emerge con ancora maggiore prepotenza il valore di quella decisione che già allora colpì. Michela non solo continua a lavorare alla Lei Tsu, occupandosi della preparazione del filo con risultati eccellenti, ma la sua storia si è intrecciata ancora più profondamente con quella dell’azienda: due dei suoi tre figli hanno scelto di svolgere proprio lì il loro stage scolastico, trasformando quello che era nato come un gesto di solidarietà in un legame intergenerazionale.
Una storia che testimonia come alcune scelte, apparentemente dettate dall’emergenza ma guidate dal cuore e dall’amore per il prossimo, possano trasformarsi in opportunità di crescita reciproca. L’azienda ha guadagnato una dipendente preziosa e competente, mentre una famiglia ha potuto ricostruire la propria stabilità economica.
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